Elogio a Pertini, Grazie Benigni

«I giovani non hanno bisogno di sermoni, i giovani hanno bisogno di esempi di onestà, di coerenza e di altruismo. È con questo animo quindi, giovani, che mi rivolgo a voi: non armate la vostra mano. Armate il vostro animo»
(Sandro Pertini, dal discorso di fine anno, 31 dicembre 1978)

La prima volta che scoprii questa perla fu un paio d’anni fa, quando la Rai decise di mettere su youtube i discorsi di fine anno di tutti i presidenti. E per un berlingueriano come il sottoscritto, andare a sentire cosa diceva Sandro Pertini, dalla sua viva voce, anziché leggere solo sulla carta, era un dovere civico, anzi, morale. E così, come prima per Berlinguer, cominciai ad accumulare scritti e discorsi del Compagno Sandro e contestualmente li diffondevo per la rete attraverso i miei articoli o note su facebook attraverso la pagina di Berlinguer. Non potevo fare anche sandropertini.it (non avrei il tempo), mi limitai a creare una pagina facebook dove diffondere quel poco di materiale che avevo (però non sarebbe male, nel futuro EB.IT, aprire una sezione dedicata a Sandro, effettivamente).

Il 16 febbraio di quest’anno, poi, riprendevo le parole qui sopra per celebrare il II anniversario della nascita di enricoberlinguer.it, e la diffusione fu così capillare, che ritrovai queste parole che sono contenute in una frazione di minuto nella mezz’ora di discorso di Pertini praticamente ovunque (e del resto, a che serve la rete, se non per far conoscere la grandezza di persone del genere?). Che queste parole, finalmente, così come quelle di Gramsci, siano arrivate nelle case di milioni di italiani (e si spera soprattutto di pischelli) è grandioso. Per questo: Grazie Benigni.

Scrivevo, sempre a febbraio, in occasione del 21° anniversario della scomparsa di Sandro, questo articolo: “Pertini, l’ultimo socialista“. Un articolo che, stando a google, è stato diffuso da migliaia di persone e che principalmente contiene quelle che per me sono le parole più belle che un Presidente della Repubblica possa dire:

Mi dica, in coscienza, lei può considerare veramente libero un uomo che ha fame, che è nella miseria, che non ha lavoro, che è umiliato, perché non sa come mantenere i suoi figli ed educarli, questo non è un uomo libero, sarà libero di bestemmiare, di imprecare, ma questa non è la libertà che intendo io.

Ecco, in poche parole, l’essenza del socialismo (quello vero). Ricordare Berlinguer, Pertini, come esempi. Sono praticamente quattro anni che ripeto le stesse cose e spero che sempre più gente li conosca e li prenda ad esempio. Perché quello che hanno tentato, tentanto e continueranno a tentare di fare, è quella di far sapere ai giovani come noi nati dopo il Crollo del Muro che sono sempre stati, sono e saranno tutti uguali. Quindi che bisogna accettare il dato esistente, piegarsi al più potente, aspettare il proprio turno.

NO, MAI. Finché ci sarà anche solo una persona che terrà viva la memoria di persone come Enrico e Sandro, ci sarà speranza. Lo slogan del mio primo blog sulla Questione Morale, il nocciolo da cui poi partì tutto questo, era “basta lotte per le poltrone, ci vuole passione!”. Avevo 18 anni e tutta l’ingenuità che si portano dietro. Eppure penso che sia necessario riprenderlo quello slogan che avevo coniato. Per cercare di diventare, un giorno, più simili ad Enrico e Sandro nel nostro modo di fare e di essere, piuttosto che agli uomini politici a cui siamo abituati oggi.

Scrisse Vittorio Foa di Berlinguer: “L’immagine (che era poi la realtà) dell’uomo era ed è in violento contrasto con l’immagine consueta dell’uomo politico. Umanità, franchezza, modestia e discrezione – pure in un incarico di così grande autorità e di effettivo potere – sono connotati che fanno a pugni con le immagini ricorrentidi arroganza, astuzia, presunzione e ostentazione del potere a cui siamo ormai abituati. La trasparenza e l’onestà della vita privata e pubblica di quest’uomo ha un rilievo eccezionale sullo sfondo squallido dell’affarismo politico, piduista o no.”

Quanto avremmo bisogno oggi di persone in violento contrasto con l’immagine consueta dell’uomo politico. E se non ci sono, diamoci da fare per cominciare a dare l’esempio noi nel nostro piccolo quotidiano.

Per Enrico, Per Sandro, Per Esempio.

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