Università, tasse troppo alte: risarciti gli studenti

Il TAR lo mette nero su bianco su una sentenza che rischia di diventare un caso nazionale: gli aumenti delle rette universitarie, giustificati dai tagli della Legge Gelmini, sono ingiustificati. E accade così che l’Università di Pavia si ritrova a dover rimborsare a tutti i  suoi 22mila iscritti quasi 2 milioni di euro, 77 euro a studente.

Il motivo è molto semplice: la somma dei contributi di ogni singolo studente non dovrebbe superare il 20% dei fondi ministeriali stanziati per quell’ateneo. Il problema è che, con i tagli targati Gelmini-Tremonti, quasi tutte le università per fare cassa hanno aumentato le tasse, andando a sfondare il tetto del 20% ed essendo di fatto, fuorilegge.

Nel caso dell’ateneo pavese lo sforamento è stato dell’1,3%, ma il timore di molti altri atenei è l’effetto domino: gli studenti sono pronti a presentare migliaia di ricorsi in tutta Italia per aumenti ingiustificati. I rettori si difendono e argomentano: “Così rischiamo di chiudere bottega.”

Bhè, il diritto allo studio è sancito dalla Costituzione. Ricordatelo magari a Mario Monti, che ha anche elogiato questa riforma.

14 commenti su “Università, tasse troppo alte: risarciti gli studenti”

  1. O troppo basse? Sono d’accordo che lo studio é un diritto..ma credo che le nostre università nn prendano abbastanza soldi..ho appena scopertto che in australia per es gli studenti delle univ pubbliche pagano anche 2000 dollari ad esame! La genialata è che sn finanziati (gli stud) dallo stato! Quindi é colpa degli studenti, delle univ (che davvero rischiano di chiudere) o della politica?

  2. Infatti io parlavo di univ pubbliche.. La differenza tra il sistema anglosassone (UK o aus) e il nostro é che lo stato paga lo studio (anzo lo anticipa).. E idem negli US é vero che li sn quasi tutte private (anche se non esagereri, molte univ famose sn pubbliche cn partecipazioni private) peró esistono giuste e meriyocratiche borse di studio (gov e non).. Secondo me potremmo scoprire che siamo molto più “privati” noi, con le nostre tasse inique, che i capitalisti anglosassone che allo studio ci credono molto di più.. Non credo sia colpa delle università, ma della politica! Le università italiane sn cosi in rosso che cosa altro possono fare? Io lavoro x un dipartimento che ogni anno fa i salti mortali x assicurare i laboratori didattici agli studenti, i quali x il 99% non daranno nulla all’università (in termini di post grad, ricerca ecc..).. Chi dovrebbe pagare?

  3. A ripensarci bene non é solo colpa della politica ma anche della nostra cultura. Non trovate che in italia se al cittadino comune chiedi “universitá?” prob risponderebbe “quel luogo di merda dove rubano soldi e non fanno nulla tutto il giorno”. All’estero l’università é il luogo più alto, dove chi ci studia e lavora é gente rispettabile.

  4. Yuri non so dove studi, io da parte mia nn considero l’università il luogo dv si rubano soldi. I professori sn impegnati nella ricerca, sn persone più che rispettabili e dotate di cultura, professionalità e profonda preparazione, tengono i corsi e spesse volte alcuni hanno fatto lezione oltre la durata prevista per cercare di colmare lacune che ci portavamo dietro dal liceo. Certo mancano i laboratori, le strutture sn insufficienti e quant’altro ma questo nn è certo colpa del corpo docenti. Nonostante tutto ho avuto tanto dall’università e nn m sn sentita derubata in niente da essa ma dallo stato che nn fa altro che agevolare uni private o parastatali. Riguardo le tasse non so che dire…è ingiusto che l’inadempienza politica sia scaricata sugli studenti ma cm cavolo andranno avanti le uni senza soldi??Come finanziare la ricerca???Senza soldi ci troveremo a laurearci in università che sn a fatti degli sterili licei!

  5. E’ quello che dicevo io Ida, alle Uni mancano i soldi e la colpa non è loro (sprechi e baronie le ritengo più un mito che altro, si ci sono ma sono una piccola parte), ma della politica che non da soldi, e mi spiace anche della mentalità dell’italiano/a medio/a. Un nostro ministro ha pur detto che “con la cultura e la ricerca non si mangia”, eccola la mentalità italiana sull’università. E credimi è molto più estesa di quello che pensiamo.

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