Monti non è la Madonna

Tutto dovrebbe cambiare: però, di solito, nel nostro paese, mutano di posto i suonatori, ma la musica resta sempre la stessa. C’è stato un tale rimescolio di candidati, dalle vecchie liste ai nuovi simboli, con un tripudio di conversioni da sinistra a destra e viceversa, che la via di Damasco, se facesse parte della topografia nazionale, dovrebbe essere gremita come Piccadilly Circus la notte di Capodanno.”
(Enzo Biagi, prima delle elezioni del 27 marzo 1994, editoriale sul Corriere)

Bersani dice di non averla capita. Eppure secondo me l’attacco della minoranza liberal del Pd al responsabile economico del partito, Stefano Fassina, riflette una strategia chiarissima: inaugurate le larghe intese, picconare la leadership di Bersani e l’alleanza Pd-Sel-Idv sarà la ragione di vita dei democristiani finalmente di nuovo tutti uniti al governo. Per quello che già qualcuno chiama “il grande inciucio”: una sacra alleanza post-berlusconiana Pdl-Udc-Pd per una riedizione della Balena Bianca del Terzo Millennio.

Se il progetto andrà in porto, tutto dipenderà da come voterà e si farà valere il Pd sulle ricette per il risanamento; quelle di Monti, si sa, sono di centrodestra, neo-liberismo allo stato puro. Quelle del centrosinistra, sulla carta, dovrebbero essere leggermente diverse. Anche se, come ha riflettuto Zigmunt Bauman, la Sinistra negli ultimi vent’anni ha virato a destra e nemmeno se n’è accorta.

E la prova sta proprio nel chiedere le dimissioni di Fassina, reo di avere in tasca una ricetta alternativa a quella di Monti, delle banche e dei burocrati europei: oramai i sacri dogmi del libero mercato e il furore ideologico neo-liberista sono dati come unica strada possibile e percorribile.

Una strada che in soldoni significa far pagare a chi ha sempre pagato sempre di più e salvare poltrone e portafogli di chi la crisi l’ha provocata, continuando a fare indebiti profitti e a sfruttare il lavoro di altri essere umani.

Addirittura, tra le motivazioni addotte, ci sarebbe quella che Stefano Fassina non sarebbe parlamentare, ergo non sarebbe stato eletto da nessuno, quindi non potrebbe essere responsabile della linea economica del partito: che strano, perché c’è qualcuno in Parlamento che abbia preso qualche voto, eccezion fatta per i candidati premier che li hanno presi indirettamente, avendo il proprio nome nel simbolo? Il fatto che Fassina, a differenza di Enzo Bianco e di altri tromboni “riformisti” (parola vuota squalificata, visto i personaggi che si definiscono tali), non pontifichi cazzate a spese degli italiani è anzi una medaglia al merito.

Senza contare che, appunto, Monti non è la Madonna. Non lo era Berlinguer, figuriamoci se può esserlo uno che sostiene che “Berlusconi va ringraziato perché ci ha salvato dalla Sinistra di Occhetto nel ‘94” e che la Gelmini e Marchionne sono grandi innovatori.

Anzi, è semplicemente l’espressione di quella che gli studenti della Harvard Business School hanno bollato come “una specifica – e limitata – visione dell’economia che perpetua sistemi di diseguaglianza economica problematici nella nostra società.”

Uno che sarà sobrio ed è anche piacevole vedere al posto di Berlusconi, ma che rimane comunque un uomo di destra che continua a sostenere che meno i governi intervengono sui mercati, meglio è, sebbene la crisi nella quale siamo tutt’ora sia la prova provata che i mercati deregolati si autodistruggono. E per evitarne la distruzione, finisce che ci rimette sempre la gente che lavora.

La gente che lavora, però, si è anche un po’ rotta le scatole di pagare per debiti non suoi e per mantenere al potere una classe politica vecchia, corrotta e incapace, per giunta finanziata da sanguisughe e feccia imprenditoriale, a sua volta finanziata da capitali mafiosi.

Si domandava Berlinguer, ed era il 1972, che cosa offrisse questa società ai giovani di allora. E concludeva: “Questa società offre ai giovani solo la prospettiva di essere la rotella di un ingranaggio che funziona soltanto per favorire la prepotenza, il privilegio e la corruzione.

Qualcuno dirà: dobbiamo turarci il naso e fare il tifo per Monti. Ma chi l’ha detto? E soprattutto: non sarebbe venuta anche l’ora di provare a costruire una società che non sia un immondezzaio, come è invece la società che le idee di Bianco e company ci hanno consegnato?

14 commenti su “Monti non è la Madonna”

  1. Monti è uno messo lì per fare carne da macello noi poveri cristi che paghiamo le tasse. Poi noi italiani ci dimentichiamo presto della classe politica che ci tocca sopportare e a fine mandato, come cazzoni, andremo a votare qualche altro porco da ingrasso. Boicottate le prossime elezioni.

  2. x gaetano dentale :boicottare le prossime elezioni è protestare un giorno solo votando chi ti puo’ dare fiducia è protestare sempre,naturalmente se pensi che siano tutti uguali allora si chiama qualunquismo e il qualunquismo è quasi sempre di destra….

  3. Io che ho sempre deyyo che Fassina è un moderato questa volta devo ammettere che lo sostengo in pieno,bene ha fatto Bersani a ignorare l’opinione dei “liberal”che non sono altro che democristiani a servizio dei padroni.Spero che se ne vadano al più presto.

  4. x Conte Rosso: il qualunquismo sarà pure di destra ma io sono di SINISTRA. Il qualunquismo è una teoria, io sono molto realista e obiettivo. Tante belle parole ma fino ad oggi vedo pochi fatti: la patrimoniale è diventata “mini” e bisogna vedere se Monti la farà, ci credo poco. Si parla di aggiornare le rendite catastali con uno sproporzionato aumento dell’ici: chi si colpisce in questo modo? Sempre i soliti. La Fiat ha scroccato miliardi di ore di cassa integrazione senza che nessun governo abbia mai difeso il lavoro di milioni di operai. Molti imprenditori furbetti dichiarano perdite fasulle nei propri bilanci e lasciano i lavoratori a casa, evasione e criminalità il governo dov’è? Potrei continuare ma è inutile dire sempre le stesse cose. Allora chi voteresti oggi? Io di sicuro voterei Bersani ma ho paura della coalizione e della squadra di governo. Che non si finisca come il governo Prodi….Ma penso anche che: la politica ha fallito perchè i nostri cari deputati e senatori sono andati a scaldare la poltrona, visto che di provvedimenti per il bene del paese non ne hanno fatti da anni a questa parte, e che nessuno voleva prendere in mano questa patata bollente e che facendo provvedimenti seri alle prossime elezioni nessuno li avrebbe votati.

I commenti sono chiusi.