L’importanza di ricordare Enrico

Stasera mi è arrivato un pacchetto. All’interno varie fotocopie e un libretto (Indignarsi non Basta, di Pietro Ingrao). In quelle fotocopie una trentina, ad occhio, di discorsi o articoli di Enrico Berlinguer sulla Questione Morale. Non solo la famosa intervista, ma anche qualche articolo su Rinascita, discorso in piazza. Tutta roba praticamente scomparsa da qualsiasi biblioteca (e che forse si può consultare con i guanti alla Fondazione Gramsci).

E chi può essere il mittente di un così bel regalo per enricoberlinguer.it? Si chiama Aldo, farmacista in pensione, quasi 90 anni, di San Giuseppe Vesuviano, in provincia di Napoli. Comunista da sempre, lo è tuttora. Il caso o il destino volle che poco prima di tornare a Milano, mia madre lo ha incontrato in pizzeria e gli ha raccontato quello che facevo. Di questo sito, delle mie battaglie sulla Questione Morale. Lui, che Berlinguer lo ha conosciuto, ha voluto l’indirizzo di Milano. Ed ecco che, come mi scrive nella bellissima lettera che mi ha mandato, si è messo a fotocopiare le parti sulla Questione Morale dei libri che aveva in casa; vecchie interviste; articoli scritti oltre 30 anni fa che a rileggerli, sembrano scritti oggi.

C’è n’è uno in particolare, che pubblicherò fra qualche giorno, che si intitola “Va cambiata questa politica basata sui giochi di partito.” Ebbene, sembra che Enrico sia qui con noi e commenti le rivolte arabe e la crisi del capitalismo.

Qualcuno mi chiede perché perdo tempo a ricordare Berlinguer. Soprattutto per questo. Per la bellezza di scoprire storie e passioni sconosciute di gente che ha creduto in un ideale e ci crede ancora. Per imparare a fare lo stesso. Per conoscere cose che non troverò mai sui miei libri universitari. E che a differenza di questi mi saranno molto più utili nella vita.

L’importanza di ricordare Berlinguer sta anche in questo: nel riscoprire legami che 20 anni di televisione hanno spazzato via, facendoci credere che non siano mai esistiti, che tutto è stato uguale ad oggi, anzi, oggi si sta meglio perché abbiamo l’Iphone, l’Ipad e via discorrendo. Fondare questo sito, ad oggi, è una delle cose migliori che mi potessero capitare. E chi non ricorda Enrico, non sa cosa si perde.

45 commenti su “L’importanza di ricordare Enrico”

  1. Importante ricordare uno dei pochi veri politici della vecchia guardia, se non fosse scomparso prematuramente forse le cose in Italia sarebbero andate diversamente e il vecchio glorioso pci sarebbe diventato il primo partito a fare qualcosa per il bene di tutti…

  2. Qualche deficiente si permette di asserire che ricordare il nostro Enrico è una perdita di tempo? BERLINGUER VA STUDIATO A SCUOLA. Se la politica si volesse conciliare con gli elettori non può non partire da ciò che aveva capito il nostro Berlinguer e cioè la moralità e l invadenza dei partiti nella società per non parlare della serietà, della dignità, giusto ricordare qualche qualità.

  3. e’ un piacere ricordare ENRICO ma i politici di sinistra non dovrebbero MAI dimenticvare cosa ha rappresentato per l’ITALIA intera una persona coretta e pulita dovrebbero prendere esempio di vita ( politica ) e avere rispetto per le persone che gli danno il voto e la possibilita’ di fare 8una bella vita )

  4. Grazie per la pagina e grazie se ripercorrerete la sua storia di politico, di uomo e di leader vero. I suoi discorsi che tutti i ragazzi oggi dovrebbero conoscere, per comprendere il vero ideale di fare politica e di parlare alla gente con umiltà e onestà. Si ricomincia anche solo dalle parole, se sono quelle giuste.

  5. parlare dei grandi uomini non e mai tempo perso…un uomo come BERLINGUER CI MANCA MOLTO OGGI..CON QUESTA MARMAGLIA DI POLITICANTI DA STRAPAZZO CHE CI SONO..

  6. Quel qualcuno non ptra’ mai capire la differenza tra :”politico e politicante” – “presidente e statista”……La capacita’ di proseguire a testa alta guardando avanti si pone limiti riflessivi e saggi, l’ignoranza non ha limite……Un abbraccio….

  7. piu di un politico era un grande uomo,rispettato da tutti lui agiva sempre non parlava è basta.se ci fosse ancora lui non so vedendo un italia cosi morirebbe di nuovo.lui amava il suo paese e i giovani e per i giovani combatteva le sue battaglie per il loro futuro adesso chi ce che combatte per noi giovani senza futuro.

  8. il primo voto l’ho dato a 18 anni al PCI perchè la questione morale e la dignità dei lavoratori sono le basi per costruuire una società giusta e libera.Quando qualcuno ha voluto cancellarle,ci ha precipitati nel baratro di oggi.Berlinguer è il simbolo di una tensione politica ed ideale che ha saputo diventare azione concreta;ed è colui che ha teorizzato e praticato il rapporto corretto tra politica e sobrieta personale dei politici

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