Una proposta per l’antimafia a Milano

Pare che ieri sera, oltre alla Vogue Fashion Night che ha attirato come tante zanzare ai lampioni migliaia di sgallettate con facchini al seguito, ci fosse pure stranamente un evento altrettanto affollato, vista la concorrenza, in cui si parlava delle modalità di contrasto alle organizzazioni di stampo mafioso sul territorio milanese.

Insomma, la querelle è nota: da una parte Libera, Don Ciotti, Nando Dalla Chiesa e moltissime altre associazioni antimafia che chiedono un Comitato d’Indagine come fu (e come funzionò) quello varato 20 anni fa da Carlo Smuraglia (all’indomani dell’inchiesta Duomo Connection che svelò come la mafia non fosse folklore meridionale, ma fosse ben radicata a Milano); dall’altra il Pd e Sel che vogliono una commissione classica consiliare, formata solamente da consiglieri comunali, con tanto di vicepresidenza a Riccardo De Corato (sì, l’ex-vicesindaco che per 20 anni negava la presenza della mafia a Milano).

Come la pensiamo, lo abbiamo già scritto tempo addietro. Oltre ad essere stati i primi con Qualcosa di Sinistra ad avviare il dibattito in giugno e a chiedere a Pisapia che la commissione non entrasse nelle logiche di spartizione partitocratiche, abbiamo anche organizzato un dibattito che pare abbia fatto abbastanza rumore.

Per aver sostenuto la riedizione della Smuraglia, ovvero un Comitato d’indagine misto formato da consiglieri comunali (4) e da esperti (11), ci hanno accusati di esserci ispirati al programma fascista di San Sepolcro e tante altre cose piacevoli declinate in un superlativo dolce stil novo da un po’ di gente poco interessata evidentemente ad avere uno strumento contro i clan che funzioni.

Poiché pare vogliano bruciare le tappe perché c’è qualcuno che smania dalla voglia di avere De Corato vice-presidente della Commissione Antimafia (Carmela Rozza, capogruppo Pd in consiglio comunale, quella a favore di Via Craxi per intenderci), facciamo una proposta: sia Pisapia il Presidente del Comitato d’Indagine sull’infiltrazione mafiosa.

Comitato composto per metà da consiglieri comunali e per metà da esperti, con vice-presidente un esperto che imposti il lavoro del comitato. In questo modo i consiglieri comunali non si offendono se uno gli dice di preferire le competenze alle preferenze, chi vuole una riedizione della Smuraglia è sicuro che il vice-presidente farà un buon lavoro, il Sindaco assume su di sé il massimo impegno nel contrasto della lotta alla mafia (altra cosa da “La mafia a Milano non esiste” della Moratti e della destra).

Forse questa proposta non piacerà a nessuno e alla fine la Commissione consiliare verrà varata come vuole il Pd, che ha 20 consiglieri comunali.

In quel caso, però, non pensino che la società civile starà a guardare. Ci sarà una mobilitazione di piazza. Un gigantesco girotondo vecchio stile per l’antimafia che circondi Palazzo Marino, mentre dentro si scrive la pagina più nera di questa giunta e di questo consiglio comunale.

A mali estremi, estremi rimedi. Anche se io credo ancora nella possibilità di trovare un accordo tra le parti in campo.

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