Bonanni: La cgil non conta nulla, Angeletti: Non è vero che servono gli scioperi

Giornata di sciopero, oggi. Il Paese si ferma per qualche ora, il Corriere non esce nelle edicole e non mancano i commenti acri da parte degli altri sindacati. Proprio ieri Bonanni affermava che la cgil era un sindacato che poco conta, poichè sciopererebbe tutti i giorni, e Angeletti qualche giorno fa ricordava ai lavoratori che gli scioperi non servono a nulla. Eppure oggi le piazze son piene, piene di lavoratori che ancora ci credono e ancora vogliono rivendicare i propri diritti.

Scioperare non è solo un diritto fondamentale del lavoratore, ma anche uno dei pochi modi che lo stesso ha a disposizione per “farsi sentire”, per denunciare il fatto che le cose, così, non vanno. Negoziare contratti e norme non è certo impresa facile, ma se si finisce per accettare incondizionatamente la proposta dell’industriale o del potente di turno senza nemmeno provare a cambiarla, che senso ha restare alla guida di un sindacato? Dove finisce la rappresentanza dei lavoratori? Da troppo tempo ormai parte dei sindacati confederati sembrano aver perso la bussola.. Che peso dunque potremmo dare alle parole di Quei sindacalisti?

Certamente anche firmare accordi con QUEI sindacati pare folle, e, in effetti, la firma del 28 giugno non è stata certo un ottimo passo. Giustificato come “rientrante in pieno nel clima di responsabilità nazionale in prossimità della manovra finanziaria.”, ricevendo i ringraziamenti dello stesso Tremonti, Certamente l’accordo non è dei più felici, molto probabilmente la Camusso ne risponderà in sede congressuale e il 28 giugno sarà una data difficile da dimenticare, ma di questo parleremo a tempo debito, oggi va sottolineata l’importanza dello sciopero e l’adesione del Partito Demoratico all’evento, dopo le dichiarazioni di ieri di Fassina..