Renzi: “La diversità etica della Sinistra non è mai esistita”

Matteo Renzi colpisce ancora. Il sindaco di Firenze, noto alle cronache per il sostegno a Marchionne “senza se e senza ma”, per l’accusa ai dipendenti pubblici di essere “dei Fantozzi nullafacenti”, per le gitarelle ad Arcore e per gli attacchi alla CGIL, ora ha trovato indirettamente un altro bersaglio: Enrico Berlinguer.

In giorni in cui la vicenda Penati sta letteralmente distruggendo la credibilità del PD tutto e da più parti arrivano appelli sulla Questione Morale (alla buon’ora), il Sindaco di Firenze se la prende con chi in questi anni ha portato avanti il tema della diversità lanciato da Enrico Berlinguer 30 anni fa, dichiarando sul Corriere: «Mai creduto nella diversità etica. La differenza è fra chi scappa davanti ai giudici e chi si difende».

Eppure la diversità dei comunisti è esistita: quando veniva beccato uno come Penati, il partito lo metteva alla porta finché non provava la sua innocenza nelle sedi deputate. E se ne usciva pulito (non prescritto) veniva riaccolto a braccia aperte. Comprendo che Renzi, che fa parte di un’altra scuola, quella democristiana, la diversità etica non l’ha mai conosciuta, perché anche gli onesti, in quel partito, stavano zitti esattamente come stavano zitti quelli che di tangenti non ne hanno prese, sapevano degli intrallazzi di Penati, ma seguitavano a fare carriera politica sotto la sua tutela.

E comprendo anche bene del perché Craxi sia più idolatrato in certi ambienti vicini all’homo novus del PD, piuttosto che Enrico Berlinguer: far sapere che esisteva un modo di essere, più che di fare, diverso non solo in politica, ma anche nelle relazioni tra persone, può essere deleterio e pericoloso (magari qualcuno può pensare che esista un’alternativa decente al programma neo-liberista di Renzi e soci, che non si capisce che ci facciano nel centrosinistra).

I militanti, quegli stessi militanti ereditati dal Pci, che si vergognano loro per quello che fanno i propri dirigenti, quella è la prova che la diversità è esistita. E mi vengono, in questi casi, sempre in mente le parole di Norberto Bobbio: “La Destra difende interessi, la Sinistra ideali, ecco la differenza.

Esercitarci alla diversità da questo modello di essere e di fare politica e cultura arrogante, prepotente, corrotto, è il primo passo per ricostruire una moralità pubblica. La madre di tutte le riforme e il padre di tutti i programmi di governo.

40 commenti su “Renzi: “La diversità etica della Sinistra non è mai esistita””

  1. ma mica c entra nulla quello che dice con il pensiero!ancora non si riesce a fare distinzione tra pensiero e rappresentanza di pensiero!è sotto gli occhi di tutti che anche il pd ha le mani sporchè fino al gomito…cos ha detto di male?ciò non significa che a chi piace il pensiero del pd,questo deve essere per forza uguale ad un Penati o chicchessia…mah!

  2. E’ vero, ha ragione Renzi. La diversità etica nella sinistra non è mai esistita. Infatti vengono candidati personaggi come lui.

  3. Rienzi è il vaccino contro l’immoralità all’ interno del PD. Dunque anch’egli è un piccolo immorale. Si sara’ iscritto nel PD per fargli sviluppare anticorpi!!! Spregevole. Con tutto che Penati dovrebbe rinunciare alla prescrizione

  4. …. io Renzi proprio non lo reggo ……… e mi scoccia parecchio che faccia parte del mio partito……………..dove, a diversità di quello che afferma lui, la questione morale è SEMPRE esistita…….se adesso non ha più l’importanza di prima è colpa di quelle persone che fanno parte del PD ma NON provengono dal vecchio PCI………..

  5. Dobbiamo però ammettere che alcuni personaggi di sinistra certe inventive se le meritano, e si meritano dunque anche questo cretino, che hanno abbracciato a scopo di lucro elettorale…..

  6. a Firenze e’ stato votato perchè ha vinto le primarie, imponendosi alla vecchia , ultra vecchia guardia della sinistra.Noi della sinistra , ovvero la dirigenza, non siamo stati in grado di dare una svolta alla vecchia politica, ai vecchi volti, riciclati.Ecco perchè si è imposto Renzi, che guardate bene era presidente della Privincia di Firenze! Non è nato dal nulla!!!

  7. Non sono un grande fan di Renzi, ma suo tempo anche Giorgio Napolitano dissentiva da Berlinguer circa la “diversità etica”. Ora non è questione di chi abbia torto e chi abbia ragione, per il semplice fatto che è fisiologico che persone anche all’interno di uno stesso partito (vedi Napolitano e Berlinguer) possano avere idee opposte, senza che uno dei due sia un traditore berlusconiano.

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