Il Fatto, giornale “fascista”. Parola di D’Alema e Tedesco

Quando ho letto l’articolo di Luca Telese, che raccontava di come D’Alema abbia malamente apostrofato il giornale di cui mi vanto essere uno degli abbonati, non mi sono stupito più di tanto. Che però le sue parole fossero seguite a distanza di qualche giorno da quelle di Tedesco, ospite di radio24, che addirittura a quel fascista ci toglie il “tecnicamente“, quello mi ha stupito parecchio. Se non altro perché pensavo che dopo una tale figura nazionale, Tedesco andasse a nascondersi per farsi dimenticare; e invece è ancora lì, arrogante e spavaldo dietro la sua immunità, ad attaccare chi chiede le sue dimissioni, che per altro lui stesso aveva invocato poco prima del voto sfavorevole al suo arresto di mercoledì.

Paradossale è certo l’accusa: “Voi del Fatto siete tecnicamente fascisti.” Un’accusa che non sta in piedi, per svariati motivi:

1) il fascismo i giornali li chiudeva (un po’ come voleva fare D’Alema coi giornali che pubblicavano le sue intercettazioni), mentre il Fatto ha come unico padrone il lettore e punto di riferimento la Costituzione antifascista;
2) il fascismo non tollerava opinioni discordanti dalle proprie (esattamente come D’Alema che reputa intelligente solo chi la pensa come lui), mentre il Fatto vanta una schiera di blogger indipendenti che a volte gli scrivono anche contro dal suo stesso sito;
3)  il fascismo aveva un’unica voce, mentre sul Fatto le voci sono plurime e, come per i blog, spesso non concordano, ciononostante dà le notizie, a differenza dei giornali a carico dei contribuenti tanto cari a D’Alema e Tedesco. Infatti sul Fatto è netta la separazione tra notizia e opinione.

Ciò che mi ha lasciato sgomento di D’Alema è l’atteggiamento assunto: lui che è così conciliante, così aperto al dialogo, così “moderato”, a Luca Telese dice, dopo essersi tolti gli occhiali dal naso: “Sa, quando ero ragazzo, di solito, dopo che facevo questo gesto, l’interlocutore che si trovava al posto dove lei è ora, poco dopo si ritrovava con il naso sanguinante. Lei forse non sa, ma vorrei ricordarglielo che ho fatto a botte tante volte. Ma sono più quelle in cui le ho date che quelle in cui le ho prese.

Posto che D’Alema gli occhiali ha cominciato a portarli nel 2007 per la prima volta in pubblico (è presbite, dunque è difficile che lo fosse da giovane), minacciare di rompere il naso a chi la pensa diversamente da sé è, quello sì, un comportamento fascista.

Un po’ come i piccoli satrapi che, leggendo cose a loro sgradite su questo blog, stanno lavorando alacremente per far chiudere l’unico sito web su Enrico Berlinguer, con la scusa che noi “strumentalizziamo il suo nome” (se combattere corrotti, collusi e cretini è strumentalizzare Enrico, allora sì, lo facciamo e penso ne sarebbe felice).

L’ho già detto una volta: la terra non si inchina alla terra. E di fronte al potere ci comportiamo come Bertoldo. Fiero, dunque, di essere abbonato del Fatto e di essere stato presente in prima fila nel maggio 2009, alla Camera del Lavoro, quando veniva presentato il progetto del nuovo giornale. L’unico che, in tempi di crisi, fa 10 milioni di utili e non pesa sulle spalle dei cittadini.

25 commenti su “Il Fatto, giornale “fascista”. Parola di D’Alema e Tedesco”

  1. Insultare tout court vuol dire non avere argomenti validi da contrapporre. Un bravo politico non dovrebbe mai insultare chi lo attacca, ma attaccarlo a sua volta con argomenti seri.

  2. la violenza, sta passando ogni limite, lo stato, la politica nn tutelano più i cittadini ma loro stessi e cercano di togliere la verità anche quando è palesemente cruda…..siamo in un mondo di ladri, dice una canzone, ma è la triste realtà, ormai i cittadini sono derubati ogni giorno e in ogni forma……

  3. noooooooooo!!!parla il baffo che punta ad essere il nuovo andreotti quell’altro ladro di tedesco che farebbe meglio a buttarsi in un cesso e tirare la catena!avete rovinato la sinistra e volete anche governare il paese;sareste peggio del cancro berlusconiano che sta ammmazzando il Paese!

  4. premesso che Enrico non avrebbe condiviso le mie parole..ma le dico lo stesso(magari d’alemino le legge..):a massimì..ma vai a cagare..e ringrazia che come interlocutore avevi una brava persona,trovavi me ti facevo sanguinare io il naso a te!!

  5. Socrate sarebbe venuto al mondo e avrebbe interloquito con D’Alema fino a fargli dire: Io sono fascista xD Una canzone recita: Ci basterebbe un sorriso,per un abbraccio di un’ora […] Dolce Enrico. Non ci sono quasi più politici con la passione per la politica e quelli rimasti sono troppo pochi e troppo assopiti.

  6. Di Tedesco non so, ma di Dalema penso che sarebbe ora che vada in pensione, anche se non se la merita per il male cha ha fatto agli italiani che avevano un concetto onesto e ideale della politica della sinistra, Giù dalla torre su braci in fiamme.

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