La Casta del Pdl si ribella al taglio dei privilegi: “Non votiamo la fiducia”

Toni che nemmeno i bravi del Manzoni: “Fino a quando non verrà tolta la norma che abolisce gli ordini professionali, noi il testo non lo voteremo mai dovesse anche cadere Tremonti». Ancora: «E state pur certi che anche quella norma deve saltare se vogliono che votiamo la manovra».

Qual è stavolta l’oggetto del contendere? A quanto pare la tanto agognata (dal popolo) e invisa (ai nominati dai segretari di partito che stanno in Parlamento) abolizione degli ordini professionali e l’incompatibilità dell’incarico di parlamentare con quello di sindaco o di presidente di provincia (per quello della Regione c’è già in Costituzione). Alla Camera ci sarebbero ben 16 deputati col doppio incarico (9 presidenti della Provincia e 6 sindaci).

A preoccupare molti parlamentari del Pdl è poi anche un emendamento firmato dai capigruppo dell’opposizione al Senato che tra l’altro prevede l’equiparazione degli stipendi di deputati e senatori a quelli di pari grado in Europa e alcuni significativi cambiamenti nel sistema dei vitalizi (alias pensioni cumulabili con altre pensioni): “Gli uffici di presidenza delle due Camere adottano sistemi previdenziali basati sul metodo di calcolo contributivo, prevedendo requisiti anagrafici e contributivi per l’accesso ai trattamenti corrispondenti a quelli applicati ai lavoratori dipendenti, ai sensi della disciplina pensionistica vigente.

Su questo tema, vorrei far notare solamente che Barack Obama guadagna ogni anno 34.416 euro lordi, pari a 2868 euro al mese. E ha due lauree (una alla Columbia in Scienze Politiche e una in Legge ad Harvard, ottenuta per merito, perché non aveva i soldi per pagarsi la retta), oltre ad essere il Presidente degli Stati Uniti d’America. E da quelle parti il valore legale del titolo di studio non esiste, così come non esistono gli ordini professionali, retaggio del fascismo. Eppure gli avvocati sopravvivono, anzi, guadagnano fior fior di quattrini.

Faccio un torto ad Obama a provare a paragonarlo ai politicanti denoantri, che prendono 10 volte il suo stipendio lordo. Forse ora però ho capito perché negli USA le lobby hanno gioco facile a comprarsi i parlamentari, minacciando di non finanziargli la prossima campagna elettorale. E da quelle parti pensano che la politica costi troppo ai cittadini. Figuratevi se sbarcassero in Italia per errore (o se conoscessero alcuni nostri parlamentari).

26 commenti su “La Casta del Pdl si ribella al taglio dei privilegi: “Non votiamo la fiducia””

  1. fanno bene, perchè tanto sanno che nessuno di noi farà mai niente per cambiare questo stato di cose. Siamo un popolo di gente vigliacca e senza spina dorsale. Anzi mi correggo la spina dorsale l’abbiamo solo per metterci a 90°

  2. Cominciamo a chiamarli “la cosca PDL” mi sembra molto più appropiato………

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