Biotestamento: ok da Montecitorio. E Ignazio Marino prepara il referendum

Il ddl sul testamento biologico passa alla Camera dei Deputati  (con votazione a scrutinio segreto) e si appresta a sbarcare al Senato. La legge, nata sulla scia del caso di Eluana Englaro, è stata votata compatta dalla maggioranza di centrdestra più l’Udc. La legge passata a Montecitorio ha come effetto quello di lasciare l’ultima parola sul fine vita al medico. Nello specifico, chi vorrà indicare quali trattamenti sanitari evitare qualora perda la capacità di intendere e di volere può lasciare per iscritto una Dichiarazione anticipata di trattamento (Dat) che si applicherà, però, solo in caso di stato vegetativo accertato e non permette, comunque, di sospendere alimentazione e idratazione artificiali. È stato confermato. De facto si conferma così il no all’eutanasia e il carattere non vincolante del Dat, dal momento che sarà il medico curante, in ultima istanza, a decidere.

Se le reazioni a destra sono state di plauso al passaggio del ddl, più critiche le posizioni a sinistra: Maria Antonietta Farina Coscioni, deputata radicale e copresidente dell’Associazione Luca Coscioni ha definito il ddl una “legge-schifezza”, mentre Nichi Vendola parla di legge “cattiva e violenta” che impone all’uomo di soffrire, “è una legge che sottrae agli italiani la libertà di decidere sulla propria vita”.

Beppino Englaro, padre di Eluana, ha parlato di legge incostituzionale: “L’autodeterminazione terapeutica non può incontrare un limite anche se ne consegue la morte, che non ha niente a che vedere con l’eutanasia. Nessuno, né lo Stato né un medico può disporre della salute di un cittadino”. Ignazio Marino, Pd, presidente della commissione d’inchiesta sul servizio sanitario nazionale, ha spiegato che, secondo lui la legge votata dal Parlamento è “una legge con cui si dice al medico che se il paziente è morto si possono sospendere le cure”.  Secondo il senatore democratico, se questa legge passasse per il voto popolare, avrebbe un risultato ancor più plebiscitario rispetto a quelli su acqua e nuclerare.

In tal senso va dunque la proposta esplicitata sul suo sito, ovvero di tenersi pronti a raccogliere le firme per un referendum abrogativo qualora la legge dovesse passare anche al Senato. La battaglia tra vita e morte, diritti del cittadino e libertà, fra cittadino e stato, sta arrivando alla sua conclusione, e non è detto che non ci saranno altri colpi di scena.

25 commenti su “Biotestamento: ok da Montecitorio. E Ignazio Marino prepara il referendum”

  1. accattonaggio dei cattovoti……….voglio questi esseruncoli fuori dalla mia vita e dalla mia morte……….io non posso per es decidere della morte della binetti,non vedo perchè lei debba decidere della mia………

  2. Io l’ho fatto ed anche se non ha un valore legale a fronte di questa masnada di avventurieri della politica, ho dato incarico a mia figlia di spendere fino all’ultimo euro per far rispettare davanti ad un tribunale la mia scelta, qualora fossi impossibilitato, se invece posso avere un minimo di autonomia, non ci sarà nessun problema, sarò io a decidere la mia fine, come e quando.

  3. Sarò il primo che va a votare . Non voglio nemmeno pensare che certi elementi corrotti, e arroganti possano decidere anche sulla mia morte. E intanto gli auguro di stare attaccati a delle macchine per 20 anni e farsi dilaniare dal dolore , avendo sempre la mente lucida.

  4. Per non dispiacere a santa romana chiesa, quante cretinate bisogna digerire. Il “peccato originale” da cui scaturisce questa legge nasce dalla legge sull’aborto. Gli antiabortisti pur di dimostrare che sono sempre a favore della vita (anche quella di uno spermatozoo) le combinano di tutti i colori. L’augurio sincero che io fo a questi signori è che possano sperimentare subito nelle loro famiglie la bontà di questa legge.

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