La terra non si inchina alla terra

Sandro Pertini ai funerali di Salvatore Carnevale

Perché mai si dovrebbe obbedire al potente? La domanda è di quelle fondamentali, o almeno così dovrebbe essere. Ma ancora di più, perché mai non si dovrebbe contestare il potente, anche se è “della tua parte politica“? Anche questo è un tema decisivo. E’ chiaro che l’incoerenza tra parole e fatti di chi ha il potere è pratica quotidiana (ci sono lodevoli eccezioni), dunque perché mai si dovrebbe rinunciare alla denuncia e alla smitizzazione del Potente?

Eugenio Scalfari, in un famoso articolo, giustamente scrisse che “Berlinguer non è la Madonna“, in merito ad alcune sdegnate reazioni del Pci alle critiche che il proprio leader aveva ricevuto dagli studenti. E Berlinguer era per indole personale, spessore politico e levatura morale l’opposto di quel ritratto di arroganza, prepotenza e strafottenza del politico di allora (e di oggi). Dunque, il principio qui è fondamentale: non ci sono mostri sacri e, soprattutto, ricevere una critica (a fronte di centinaia di lodi) non è un dramma, nè dovrebbe essere interpretato come un atto di ostilità.

Ed è questo che insegna la storia di Bertoldo, antico buffone della nostra tradizione popolare. Con il suo Re Alboino Bertoldo affronta l’antica questione se un uomo possa o debba inchinarsi ad un altro uomo. L’argomentazione del buffone, vincente, è la seguente: “tutti siamo di terra, tu di terra, io di terra, e tutti torneremo in terra; dunque la terra non deve inchinarsi alla terra.

Alboino, incapace di controbattere, non può però permettere che un buffone metta in dubbio il suo potere: ne va del suo onore e della sua legittimità di fronte agli altri servitori. Dunque escogita uno stratagemma che userà anche il basso Gabriele D’Annunzio nel suo ufficio al Vittoriale: fa abbassare l’uscio della sua camera, tanto che, chiunque entrasse, avrebbe dovuto chinare il capo al suo cospetto.

Del resto, tutti i capi sono fatti così: di fronte ai servitori più riottosi, da cui non ottengono la genuflessione di anima e mente, cercano sempre di ottenere quella fisica. Ma Bertoldo, come tutti i buffoni, sa come contestarlo il Potere e sa come aggirare i suoi trucchi: al posto di chinare il capo e abbassarlo nell’entrare nella camera, voltò la schiena ed entrò all’indietro calandosi i pantaloni e rendendo omaggio al Re con le natiche.

Ecco, questo è il nostro approccio al Potere: se vuole genuflessioni, di qualsiasi tipo, noi lo onoriamo con le natiche. E non ci importa se questo sia di Destra o di Sinistra, anzi: su certe cose siamo intransigenti fino alla morte. Gli ideali non si svendono, nemmeno di fronte al più grande dei bottini.

E’ quello che insegna del resto anche Salvatore Carnevale, ucciso dalla mafia, la cui storia è stata raccontata da Carlo Levi in “Le Parole sono Pietre“: sindacalista socialista, rifiutò le offerte di corruzione della mafia e fu ucciso perché aveva insegnato ai lavoratori siciliani di Sciara ad alzare la testa e ad onorare la principessa Notarbartolo e i suoi sgherri con le natiche. Il processo ai suoi assassini, il primo istruito nella storia d’Italia grazie alle denunce coraggiose di sua madre, vide fronteggiarsi due futuri presidenti della Repubblica: Giovanni Leone, il più odiato, a difesa degli assassini, mentre dall’altra parte c’era Sandro Pertini, il presidente della Repubblica più amato di tutti i tempi.

Ebbene, questo è l’approccio di Qualcosa di Sinistra. Se a qualcuno non piace, non c’è ragione che ci continui a leggere. Se i potenti pensano che basti qualche loro bravo a intimidirci (vi faremo chiudere il sito, ha minacciato qualche zelante servitore), hanno sbagliato persone. Noi non ci vendiamo. E soprattutto non mettiamo in svendita i nostri ideali.

Diceva Pier Paolo Pasolini: “La verità è rivoluzionaria“. Ecco, questo non vogliono i potenti, che sia raccontata la verità: noi continueremo a farlo, finchè potremo. Ricordo solamente a chi dice che strumentalizziamo il nome di Berlinguer per farci gli affari nostri: la colpa non è dello specchio, come diceva Enzo Biagi, ma di chi ci sta davanti. Ergo, se i potenti non si piacciono allo specchio quando ci leggono, non è certamente un problema nostro.

 

24 commenti su “La terra non si inchina alla terra”

  1. bisognerebbe ricordarle più spesso e soprattuttofarle conoscere ,queste storie di gente che ha contestato il potere ed è rimasta fedele ai propi ideali.

  2. E’ stato un uomo con ideali, oggi questa parola non esiste più nè a destra nè a sinistra e non mi va di dire altro perchè potrei straparlare permettetemi il neolo gismo non volevo dire sproloquiare,anche in politica occorre essere onesti e non partigiani nell’accezione del termine….

  3. Nel caso non fosse ancora chiaro, Gianluca, QdS è ospitato su EB.IT, questa pagina è gestita dal suo Staff e continuerà ad esserlo. Prima di aprire QdS abbiamo lavorato 2 anni a costruire il più grande sito web su Enrico Berlinguer. QdS ne è la straordinaria e logica conseguenza (e se viene seguito in media da 15.000 lettori ogni giorno, evidentemente piace anche quello che ci viene scritto sopra dai 14 editorialist che vi scrivono). Quanto ai potenti, di destra o di sinistra, li trattiamo esattamente come Bertoldo trattò Alboino. I servitori zelanti di Alboino invece non li prendiamo minimamente in considerazione e li ripaghiamo con la stessa moneta. EB.IT STAFF

  4. Siamo molto anche di acqua . Non vorrei che con gli escamotage berlusconiani sotto banco, la mia acqua fosse privatizzata. Anche se abbiamo vinto il referendum non mi fido.Gli italiani devono pagare i loro deciti e riavere i loro crediti.Dei problemi del re babbeo belusconio se ne devono sbattere.O no?

  5. per chiarezza:non sono nè potente nè un servitore zelante (curioso che chi osi contraddirvi viene definito servo,degno del peggior Grillo)ma solo un libero pensatore. Secondo la mia modesta opinione creare un archivio online (consiglio:eliminate il login per fruire del materiale e renderlo più libero) non legittima ad usare il nome di Berlinguer per sponsorizzare il proprio blog,è un uso amorale della sua figura soprattutto se fatta da chi dà un enorme importanza alla questione morale soprattutto se spesso si criticano le stesse persone o i frutti del lavoro di Enrico,mi viene da pensare a quando un ex iscritto del pci raccontò di alcuni militanti di democrazia proletaria che criticavano ferocemente tutta la linea della segreteria berlingueriana salvo adesso che sono in rifondazione usare il suo volto e le parole per farci i manifesti. Determinate figure dovrebbero essere consegnate alla storia e non utilizzate per scopi pubblicitari (ho visto che avete registrato il PCI,Pertini la Iotti) se lo si fa è un operazione amorale che non onora certo la loro memoria.
    PS se si può contare su un potenziale di 224000 persone (tante sono le persone fan di questa pagina) 15000 lettori è un numero non esorbitante da raggiungere,poi magari si hanno 60 spettatori a una conferenza organizzata con Civati Colombo e Onida (non esattamente sconosciuti) ma questa è un altra storia..

  6. Gianluca, il fatto che tu abbia tra le persone che ti ispirano Massimo D’alema la dice lunga su quante lezioni di “morale” tu possa darci. Quanto alla registrazione ad EB.IT, visto che è lavoro nostro, utilizziamo come meglio crediamo la possibilità di monitorare chi eventualmente accede e utilizza il nostro archivio. Quanto al Convegno sulla Questione Morale, è stato seguito da oltre 400 persone in streaming (e Onida ci ha dato buca all’ultimo fingendo un’influenza che però non gli ha impedito di farsi fotografare alla presentazione della Giunta Pisapia), oltre alle 60 presenti (se la gente è poco seria e manda 297 mail per confermare la propria partecipazione, non è un problema nostro… soprattutto, se i relatori che ci hanno chiesto di fare il convegno alle 18 perché prima non potevano non si presentano, è maleducazione di questi ultimi, non nostra). Per quanto riguarda le 15mila visite, forse come tu ben sai su fb, quando si pubblica un link, raggiungi nemmeno un decimo degli iscritti (per raggiungerli tutti dovremmo mandare continui aggiornamenti in posta). Quando potrai dimostrare di aver fatto un lavoro analogo al nostro e, soprattutto, avrai tra le persone che ti ispirano Enrico e non D’Alema, forse potrai darci lezioni di morale. Forse. EB.IT STAFF

  7. Staff/Pierpaolo,capisco che non abbiate un gran senso dell’humor ma sul D’Alema tra le persone che mi ispirano c’è una vagonata di autoironia che non conoscendomi nè sapendo come la penso difficilmente potreste capire e come vostra abitudine bandite e giudicate ergendovi dall’alto della vostra presunta superiore moralità(poi si potrebbe ragionare su chi ha collaborato con Berlinguer quando era in vita e ci trovereste i tanto vituperati D’Alema Fassino ecc). Le critiche sul sito sito erano dei consigli,sarebbe stato bello rendere più fruibile il materiale ma il sito è vostro e sono vostre scelte ,sulle presenze la pagina conta 240000 persone,poco meno di un decimo sono circa 20000 persone i lettori sono 15000 quindi ci rientriamo poi il problema non sono i lettori che avete,ben venga che ci si informi e si scriva la questione che spero abbiate capito è sull’uso del nome.. Sui santini delle persone che mi ispirano preferisco evitare le solite paraculate di mettere tutte le foto e i nomi facendo l’altarino da venerare,non ho bisogno di sbandierare i miei ideali traverso dei nomi,lo faccio tutti i giorni nella vita reale evitando di fare il rivoluzionario da salotto stando sul territorio e non davanti a un computer.

  8. Ecco, hai detto bene: prima di accusarci di immoralità, forse dovresti sapere cosa abbiamo fatto negli ultimi due anni e mezzo o conoscerci. Non ci pare di averti visto tra quelli che hanno contribuito alla costruzione del sito. Dei tuoi santini, fanne pure l’uso che vuoi. Per quel che ci riguarda, quando abbiamo creato EB.IT a nostre spese per 25 anni c’è stato il vuoto assoluto. Grazie anche ai vari Fassino e D’Alema. EB.IT STAFF

  9. ci saranno stati anche 2 anni e mezzo di lavoro ma a me continua a sembrare un operazione di sfruttamento dell’immagine di Berlinguer (insieme ad altre registrazioni come quella del PCI di Pertini e della Jotti) diffondere articoli di un blog che spesso e volentieri con Enrico non c’entra molto.Per la sinistra italiana è un pò come la mamma o la nutella,piace a tutti e soprattutto non può contraddire quello che viene detto col suo nome senza contare che da morti sono tutti buoni visto che ognuno può interpretare gli scritti come meglio crede. Detto questo la morale è una questione soggettiva e ognuno ha le sue convinzioni personali,se non altro grazie per le risposte visto che difficilmente vi prendete la briga di rispondere agli utenti infastiditi dall’uso del nome

  10. Lecito pensarlo. Se si trattasse di sfruttamento, però, i membri degli Staff (EB.IT e QdS hanno due staff separati) sarebbero iscritti ai partiti e userebbero il blog per guadagnare rendite di posizione (cosa che non facciamo); chiederebbero soldi (e non ne chiediamo); farebbero del marketing o un e-commerce, vendendo magliette, gadget e affini (e non lo facciamo); organizzerebbero viaggi di pellegrini sulla bara di Enrico (stile Madonna di Lourdes), e non lo facciamo… l’unica cosa che facciamo, diamo supporto a chiunque voglia organizzare dibattiti sui temi di cui si occupava Enrico o su Enrico, e diamo la possibilità ad altri ventenni di esprimersi. Chi non è d’accordo, può semplicemente disiscriversi e iscriversi ad un’altra pagina o fondare un altro sito web.
    Un saluto, EB.IT STAFF

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