Ci sono quegli articoli di giornale che lasciano il lettore impietrito e frustrato, allibito e disorientato. A me capita di rado e questo articolo del Corriere è uno dei pochi che ha causato in me un misto di rabbia e frustrazione.
L’articolo racconta la storia di una bambina milanese, Rebecca, costretta in sedia a rotelle da atrofia muscolare spinale. La bambina, come tanti altri nelle sue condizioni, gode di alcune agevolazioni, tra cui il pass handicap per usufruire dei posti riservati ai disabili e quello numerato nelle adiacenze della sua abitazione. Come spesso capita, questi posti sono occupati abusivamente da cittadini incivili e insensibili, che sottraggono a un disabile un loro diritto e in questi casi, le persone civili dovrebbero segnalare gli abusi per ripristinare la civiltà.
Tempo fa m’era capitato di trovare una macchina lussuosa parcheggiata di traverso, in modo tale da occupare non uno ma bensì tre posti handicap. Segnalai la cosa al vigile che era presente (e non aveva fatto nulla fino alla mia segnalazione) e intimò al proprietario di spostarsi perché impediva ai disabili di godere di un loro diritto. Il suddetto proprietario fece retromarcia e continuò a occupare sempre tre posti, liberandone solo uno contrassegnato dalle strisce gialle. Su mia nuova segnalazione, mi fu risposto di “non rompere i coglioni a un pubblico ufficiale”.
Questo era un caso di persona civile che cerca di far valere i diritti altrui e dalle risposte del tutore dell’ordine è ben visibile come sia spesso impossibile far ripristinare la legalità se la cosa non riguarda il denunciante. Succede che però, se il denunciante è anche vittima di un’infrazione, viene ascoltato e la sua denuncia viene accolta. E’ quello che è successo alla mamma di Rebecca, che segnala ai vigili la presenza di macchine abusive sul posto disabili numerato della figlia. Rimozione forzata e multa per il dissequestro, un potente disincentivo per gli incivili, che serve da deterrente per il ripetere dell’azione, ma non funziona così.
Succede che i rei, ritenendosi vittime di un’ingiustizia, provvedano alla giustizia fai-da-te: non con ricorsi, ma sfregiando le fiancate della macchina della madre della bambina e squarciando le gomme. Non una volta, non due, ben di più. Ben quattro volte in pochi mesi, quattro volte che insultano la civiltà umana, insultano la malattia di Rebecca,m insultano il buonsenso.
Dov’è finita la civiltà? Non c’è spazio a questo mondo per un po’ di solidarietà o, almeno, rispetto? Perché una mamma deve aver paura di parcheggiare la sua auto in uno spazio a lei assegnato non per privilegio ma per necessità e trovarsi nell’imbarazzo di dover denunciare eventuali abusi e trovare comunque la macchina danneggiata? Possibile che esercitare un diritto debba essere fonte di vendette squallide e meschine?
Da parte nostra va tutta la solidarietà a Rebecca e un monito agli incivili: noi non ci arrendiamo,continueremo a combattervi contro l’inerzia degli indifferenti, continueremo a denunciarvi per farvi provare vergogna di fronte a tutto il resto del mondo
Questae` tutta la sicurezza di cui si sono riempiti la bocca i nostri politici prima delle elezioni e che continuano a propnarci ogni volta che mensionano quello che (a loro dire) ha fatto questo governo…
volevo precisare che una parte delle forze dell’ordine è dalla loro parte,mentre,fortunatamente,un altra li combatte…anche a loro va tutta la mia solidarietà.
verrebbe la voglia di….nn lo dico! ..Ma verrebbe la voglia……
barbarie nella giungla si vive meglio,gli animalisono molto più civili e più umani
Perchè, non vi eravate accorti che la violenza ed il menefreghismo imperano?