Scola il ciellino è il nuovo arcivescovo di Milano

La nomina di Angelo Scola, patriarca di Venezia, ciellino doc, alla guida della Diocesi di Milano, la più grande diocesi del mondo (soprattutto la più ricca), è la notizia più sciagurata di queste giornate di fine giugno. Perché segna la fine di un’era, ovvero quella di Milano come patria del cattolicesimo progressista e popolare che ha sfornato schiere di valenti intellettuali e, soprattutto, vescovi e cardinali che hanno combattuto per 40 anni il potere ciellino. Il quale, non riuscendo a scalzare quella lunga tradizione, si è buttato in politica, convergendo su chi per 15 anni ha incarnato l’anti-cristianità per eccellenza, ovvero Silvio Berlusconi, con il suo modello di società e di uomo tanto diverso da quello descritto nei Vangeli. Insomma, Comunione e Liberazione per 15 anni l’ha fatta da padrone in Comune per quanto riguarda l’edilizia, è diventata una forza politica capace di smuovere migliaia di voti: eppure, con la Moratti, questi voti sono mancati. C’erano l’anno scorso, non c’erano quest’anno.

E allora il sospetto viene: non è che dietro a tutto questo c’è un disegno ben preciso? La perdita della città simbolo del Berlusconismo che finisce nelle mani di un “comunista” non potrebbe essere invece stata studiata a tavolino dai dominus ciellini, per far cadere gli ultimi veti imposti dagli alti prelati porporati in Vaticano e convincere Benedetto XVI a nominare il più reazionario dei reazionari tra i ciellini alla guida della Diocesi progressista per tradizione e per definizione?

Una sorta di contraltare a Pisapia “il comunista”, che aveva già ricevuto il plauso e la benedizione di Dionigi Tettamanzi (accusato per questo da Lega e Giornale di essere un comunista)? Il sospetto è più che fondato. Tempi bui anche per la Cattolica, controllata dalla Diocesi: ora inizierà la caccia alle streghe e la promozione di tutti i sottoposti ciellini a ruoli di dirigenti. Tempi bui per Milano. Ora speriamo che Pisapia non si lasci condizionare anche dalla cerchia di reazionari che comincia a stargli intorno. Altrimenti, tra cinque anni, ritornano De Corato e soci e non sarà cambiato niente.

27 commenti su “Scola il ciellino è il nuovo arcivescovo di Milano”

  1. Oltre alla fetta di potere conquistata nell’immediato, credo che questo atto rappresenti anche una seria ipoteca per un probabile successore ciellino all’attuale Papa…
    E’ un potere tentacolare… Al riguardo, suggerisco a tutti di leggere l’agghiacciante inchiesta La Lobby di Dio del giornalista F. Pinotti… La verità a volte può essere più incredibile delle storie dei romanzi!

  2. ci hanno lasciato gioire per qualche settimana ma la batosta non poteva mancare, sarà un caso vero?!? prima delle elezioni non voleva mollare venezia, adesso arriva di corsa scortato da formigoni e da tutti gli affaristi collegati! era talmente ciellino e inviso alla curia che 40 anni fa lo hanno mandato a teramo a farsi prete e poi carrierone…..milano non meritava proprio questa figura: tanti saluti alla caritas, alla solidarietà, al sociale, ai poveri, ai preti di base, alle parrocchie aperte, ai pacs, al grande e civile Martini e anche all’extracomunitario s.Ambrogio! arrivano anni bui… da chiesa preconcilio :(((((

  3. Sinceramente non condivido affatto questo articolo. Su questo blog ho quasi sempre letto pensieri politici sensati che venivano da persone che, chi studente di scienze politiche, chi in ogni caso giovane impegnato ed interessato, avevano competenza per parlare di certi argomenti. Ma non mi pare che ci sia una qualche cultura ecclesiastica o religiosa tra i blogger (non c’è l’ho nemmeno io, sinceramente). Quindi un articolo in cui si entra nel merito di una decisione del Papa sulla nomina del vescovo di Milano, mi pare fuori luogo. Libera chiesa in libero stato, cita il motto. Rispettiamolo in entrambi i sensi. L’ipotesi poi, di una megacongiura ciellina per far nominare vescovo Scola è veramente assurda, quasi imbarazzante da leggere.

  4. non ci hanno messo un momento a mettere sotto controllo stretto la diocesi di Milano per supportare Formigoni e di seguito toccherà alla Caritas. La Chiesa che entra in campo per contrastare la vittoria di Pisapia alle lezioni comunali

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