Caro Giuliano, io ho votato il migliore, non il meno peggio

Caro Giuliano,

ti scrivo questa missiva pubblica perché credo di interpretare il disagio e lo sgomento di molti tuoi sostenitori della prima ora (tra cui il sottoscritto) sull’affaire “Tabacci“. Premesso che non ho nulla di personale contro Tabacci, che ho apprezzato sin da quando faceva la “spina nel fianco di Berlusconi” nel centrodestra, trovo che la sua nomina ad assessore sia stata inopportuna, se non altro perché sicuramente quando gliene avrai parlato lui ti avrà accennato alla sua volontà di non dimettersi dallo scranno di Montecitorio. E non mi basta che Tabacci rinunci allo stipendio di assessore, né mi interessa che non lasci Montecitorio perché altrimenti Berlusconi si ritroverebbe con un deputato in più (Luigi Baruffi, ex-udc): se teneva alle sorti del Paese, la responsabilità politica che l’ha sempre contraddistinto poteva portarlo a rinunciare al tuo invito, sacrificando l’ambizione personale per l’interesse collettivo dell’Italia e di Milano, visto e considerato che la nostra città, dopo il disastro della Giunta Moratti, non può permettersi un assessore al Bilancio a mezzo servizio.

Nessun altro membro della Giunta avrà un doppio incarico, perché proprio Tabacci, che per altro al primo turno ha sostenuto un candidato differente, dovrebbe fare eccezione? Io, come tantissimi altri giovani, come le oltre 25.000 persone che il 2 giugno si sono messe diligentemente in fila per stringerti la mano, non ti abbiamo votato perché pensavamo fossi il meno peggio: ti abbiamo votato perché ti credevamo il Migliore. E lo abbiamo fatto alle primarie, al primo turno e al ballottaggio. Non siamo voti, anonimi numeri di una scheda elettorale, ma siamo persone che si sono fidate di te: non siamo andati a turarci il naso, tanto che hai preso più voti della coalizione che ti sosteneva al primo turno.

Proprio perché le aspettative non dovevano andar deluse, Tabacci avrebbe potuto mettere a tacere i suoi detrattori se avesse compiuto un gesto di discontinuità, dimettendosi da deputato (oppure facendo come Marilena Adamo, che ha rinunciato al prestigioso ruolo di vicesindaco quasi certo secondo i giornali per rimanere in Senato). E invece si è giustificato venerdì dicendo che “questa città ha avuto per 15 anni un vicesindaco che faceva il parlamentare.”, offendendo non solo i 365.657 cittadini milanesi che ti hanno preferito rispetto a Manfredi Palmeri (e soprattutto alla Moratti), ma anche tradendo le speranze di tutti quei giovani che come me ti hanno votato perché pensavano che “Il Vento cambia davvero” non fosse un semplice slogan elettorale.

Diceva Sandro Pertini che “I Giovani non hanno bisogno di sermoni, i giovani hanno bisogno di esempi di onestà, di coerenza e di altruismo.Noi ti abbiamo votato perché eri, sei, un esempio di onestà, coerenza e altruismo, mai lo avremmo fatto se la tua modestia, la tua franchezza, la tua umanità, la tua discrezione ci fossero sembrate solo di facciata. Eppure, nel Paese delle semplificazioni e della disinformazione, questo incidente di percorso rischia di vanificare gli sforzi già annunciati di cambiare Milano e di risanare la macchina comunale, cominciando a colpire gli esosi e intollerabili privilegi che consegnano inevitabilmente i cittadini più esasperati nelle mani dell’antipolitica e del non-voto.

Già, l’anti-politica. Come ti ho difeso quando Grillo, all’indomani del primo turno, aveva annunciato che tu eri uguale alla Moratti, così come, all’indomani del ballottaggio, ti ha chiamato Pisapippa. E stanne certo che lo rifarei, perché non credo che tu sia uguale alla Moratti, né che tu sia una pippa. Proprio per questo però, avere come la Moratti assessori con doppi-incarichi non può che avvalorare quelle tesi e aumentare il sostegno e il seguito che Grillo ha, soprattutto tra i miei coetanei.

Quindi la mia richiesta, la nostra richiesta, è quella di pretendere le dimissioni di Tabacci da uno dei due incarichi. Noi ti abbiamo investito di un mandato non solo elettorale, ma soprattutto morale. Far tornare Milano la Capitale Morale d’Italia, ricordi? Questo dicevi all’inizio di questa splendida avventura quasi un anno fa.

Noi abbiamo ancora fiducia in te. Non tradirci proprio ora, al fischio di inizio.

Con affetto e profonda stima,

Pierpaolo Farina
uno studente

28 commenti su “Caro Giuliano, io ho votato il migliore, non il meno peggio”

  1. Sinceramente non capisco il problema. Non è che l’assessore al bilancio si fa stando seduti 40 ore la settimana nella propria scrivania. Tabacci è una persona valida, esperta di economia, conosce bene il territorio e le banche, che alla vigilia dell’Expo non è poco. La legge non vieta il doppio incarico nè vedo dove sia l’immoralità. Per Milano può persino essere un vantaggio avere un assessore nelle commissioni parlamentari. Mi preoccuperei sicuramente di più se il doppio incarico lo avesse il sindaco. Se va bene a Pisapia va bene anche a me.

  2. Pierpaolo io non sarei cosi drastico, ritengo la scelta di Tabacci una buona scelta– e poi … tu e io siamo qui a controllare…

  3. Indubbiamente è vero che si parte col piede sbagliato! Le aspettative del popolo di sinistra che ti ha votato sono grandi, caro Giuliano, non deluderle o la mannaia che si abbatterà sulla tua giunta sarà molto più grande di quello che ti immagini!!!

  4. Nessuno mette in dubbio l’onestà di Tabacci, Giacomo. Qui stiamo parlando di coerenza. In piazza c’era gente che piangeva dalla felicità, c’era un clochard in sedia a rotelle che andava in giro con un filo di voce ad urlare la propria gioia. Se Milano vuole tornare ad essere la Capitale Morale d’Italia, i suoi amministratori devono dare l’esempio, altrimenti diventa inutile vaniloquio la lotta contro il berlusconismo e il familismo amorale che lo caratterizza. E non si tratta di lanciarsi nell’ennesima condanna moralistica che non serve a nulla: si tratta di pretendere la diversità promessa rispetto ai comportamenti non vietati per legge, ma inaccettabili moralmente, che hanno contraddistinto la Giunta Moratti. Il “così fan tutti” me lo aspetto da Berlusconi, non da Tabacci, che è una persona perbene. EB.IT STAFF

  5. Roberto, il problema è uno solo: un qualsiasi altro servitore dello Stato non eletto non può lavorare in Comune e anche a Montecitorio. Giovanni Falcone non poteva lavorare a Palermo e anche a Caltanissetta. Se la legge lo consente ai servitori dello Stato eletti, questo non significa che sia giusto farlo. Tabacci non è diverso dall’impiegato comunale laureato che ha vinto un concorso per far parte della pubblica amministrazione cittadina. Quando a Berlinguer chiesero cos’era la Sinistra, rispose la lotta contro i privilegi, le ingiustizie e, soprattutto, la riduzione delle disparità tra governati e governanti. Basta vedere la puntata di Report dedicata per capire quanto sia impossibile svolgere bene la funzione di parlamentare e quella di assessore/amministratore pubblico. Milano non ha bisogno di un assessore a mezzo servizio. EB.IT STAFF

  6. ok Pierpaolo capisco la tua posizione … ma il berlusconismo è ben di più…un attimo di pazienz e huissà che magari Tabacci se ci legge….

  7. inoltre, se Tabacci si dimette da Parlamentare, il suo posto lo prende uno amico di B.

    infine, T. è in commissione BILANCIO, che in questo periodo di NO VACCHE (altro che vacche magre) è FONDAMENTALE.

    Insomma, non è così terribile come pensate, e comunque, LASCIATELO LAVORARE 1-2 anni prima di criticare!

  8. volevo solo dire che a doppio incarico non corrisponde doppio stipendio, meno male… si dice anche che e’ utile che lui conservi il posto in parlamento anche per l’incarico milanese, non so bene perche’, e che lascera’ incarichi o deleghe che aveva in parlamento… tutto questo puo’ andar bene, ma concettualmente rimane sbagliato avere 2 incarichi… forse non sara’ una trave questa questione, rispetto a quello a cui ci ha abituato questa classe politica, pero’ la pagliuzza c’e’ e non vederla sarebbe cmq un errore… manteniamo lo spirito critico sempre alto, senza esagerare, ma manteniamolo.

  9. Io mi aspetto che lo stipendio del parlamentare sia così alto perchè comporta un lavoro non indifferente del deputato, qualunque momento passato al lavoro dal deputato deve essere impiegato per il suo lavoro parlamentare… Quindi le cose sono 2, o Tabacci non farà il massimo come assessore, o non lo farà come deputato, secondo me non ci sono vie di mezzo…

  10. io sono certo che concilierà le due cose, e non dimettendosi ne avremo dei vantaggi; il compenso doppio non lo prende, e questo è già un cambiamento rispetto al PDL… lasciatelo stare per un po’!

  11. Vorrei suggerire a tutti di replicare in maniera più completa (e più rispettosa) a quanti non condividono.
    Se la replica a chi non condivide è: “ma di cosa stiamo parlando”.. oppure: “finché non vi svegliate c’è poca speranza di cambiare”.. non credo che si dia un grande contributo alla comprensione dei problemi.
    E giusto chiedere coerenza ai rappresentanti, e pretenderla. Forse però, l’intransigenza andrebbe riservata a questioni più di sostanza che di principio. E, sbaglierò, ma questa mi sembra una questione di principio.
    La sostanza, rispetto ai doppi incarichi che i rappresentanti possono svolgere, risiede nelle norme che li consentono. Norme inventate per distribuire privilegi alla casta, o per creare situazioni di concentrazione di potere per interessi diversi dal bene pubblico.
    Nel caso Tabacci, l’aver rinunziato all’indennità esclude il primo caso. E non è un gesto da tutti, in quell’ambiente..
    Posso chiedere, al di la della questione di principio, in cosa consiste – praticamente – il problema?

  12. Posso dire una cosa? (Mi sono registrato apposta per dirla… ;))

    Secondo me la cosa peggiore non è che Tabacci mantenga il doppio incarico, ma che sia stato dato un assessorato a una persona che apoggiva un altro candidato e un candidato con un programma molto diverso da quello di Pisapia!
    E che per farlo siano state lasciate fuori invece due forze che Pisapia lo sostenevano (Italia dei Valori e Federazione della Sinistra), spostando così l’impianto complessivo della giunta più al centro e meno a sinistra, cioè tutto il contrario di quello che volevano quelli che hanno votato Pisapia!!!

    Secondo me, la cosa che gli elettori di Milano devono fare (io sto in provincia ma una mano cercherò di darla) è restare attivi anche dopo le elezioni per viglirae e fare pressione afifnchè il programma di sinistra con cui è stato eletto Pisapia venga attuato senza compromessi.

    Insomma: è fondamentale che la delega che abbiamo dato non sia la solita delega in bianco e che la partecipazione straordinaria che c’è stata non si fermi al risultato elettorale: riprendiamoci davvero la città e facciamo in modo di essere noi a far sì che il vento soffi davvero e verso sinistra! :)

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