Il Decalogo della Questione Morale

Dieci cose che un cittadino può fare per affrontare il problema nel suo vivere quotidiano.

Se i giovani si organizzano, si impadroniscono di ogni ramo del sapere e lottano con i lavoratori e gli oppressi, non c’è scampo per un vecchio ordine fondato sul privilegio e l’ingiustizia.
(Enrico Berlinguer)

1)      Formarsi sulla Questione Morale: occorre diventare profondi conoscitori del fenomeno, impadronirsi della sua dimensione politica, culturale, sociale, economica, morale. Il che non è facile, perché sulla Questione Morale non c’è una letteratura specifica, investendo più discipline ed essendo trattata spesso sotto un unico punto di vista (riducendola a mera Questione Giudiziaria). Sin dall’antica Grecia possiamo ritrovare autori che parlano della necessità di trovare un equilibrio tra Morale e Potere per salvaguardare la libertà e la democrazia. Insomma, Berlinguer non si è inventato niente: ha avuto la lungimiranza politica di cogliere la centralità della questione, ponendola con vigore sullo scenario politico nazionale, forte anche della sua coerenza ideale e morale. Formarsi sulla Questione Morale non è un compito facile, ma certamente non è impossibile.

2)      Informarsi e Informare: anche questo compito non è facile. Bisogna sempre stare attenti a vagliare criticamente, forti delle proprie conoscenze, quello che vediamo in televisione o leggiamo sui giornali. La stampa è a volte collusa, sia col potere politico ed economico, sia con quello mafioso-criminale: nasconde alcune notizie, ne riporta distorte altre, magari lancia campagne di delegittimazione di chi lotta e combatte contro i fenomeni degenerativi e i poteri occulti ed eversivi a cui dà luogo la Questione Morale.

3)      Diffondere il c.d. Capitale Sociale: ovvero sensibilizzare i cittadini al problema. Porsi il problema dei valori condivisi, del rispetto delle regole, del possibile astio sociale che la lotta per combattere corruzione e degenerazione morale delle istituzioni può generare. Cercare di avvicinare chi non si cura del problema, mettendone in luce gli interessi e i diritti lesi, aumentandone la sensibilità e il grado di cooperazione con gli altri. Dimostrare che la corruzione non è un male inevitabile e che può essere sconfitto, se ognuno fa bene il proprio dovere di cittadino.

4)      Organizzare e partecipare ad eventi, manifestazioni e a campagne di opinioni e denuncia: ogni momento di mobilitazione collettiva deve essere valorizzato. Dalle manifestazioni contro la mafia ai convegni, ai dibattiti sui micidiali effetti che ha la corruzione  sul sistema economico, sociale e politico di un Paese. Creare cioè ostilità ambientale: ai politici corrotti, agli imprenditori che li corrompono, ai mafiosi che tengono in scacco entrambi grazie ai voti che controllano e ai soldi che possono investire in imprese “legali”.

5)      Controllare la legalità: il controllo della legalità è strettamente esercitato dalle istituzioni. Ma anche il cittadino può e deve fare qualcosa: a cominciare dal denunciare, sempre con l’aiuto di associazioni attive sul tema, crimini, corruttele e possibili scandali in barba alle regole. A cominciare dalle corruzioni nei pubblici uffici fino all’abuso edilizio del vicino e all’evasione fiscale. In un contesto sociale con un alto livello di controllo della legalità è più difficile che un funzionario pubblico si faccia corrompere o che un clan metta le radici sul territorio; se invece impera l’indifferenza, sul lungo periodo i cittadini rischiano di diventare dei prigionieri in casa propria, assumendo e non contrastando la cultura della corruzione che apre la strada alle mafie sul proprio territorio.

 

6)      Dare l’esempio a se stessi e agli altri: Sandro Pertini lo ricordava nel suo appello ai giovani: “I giovani non hanno bisogno di sermoni, ma di esempi di onestà, di coerenza e di altruismo.” E per difendere la libertà e la democrazia “occorrono due qualità a mio avviso, cari amici: l’onestà e il coraggio.” Dunque per chiedere rigore morale e intransigenza agli altri, a cominciare dai propri rappresentanti, occorre dare l’esempio anzitutto a se stessi: “fare il proprio dovere” è il più efficace anticorpo, è il vaccino che ogni giorno iniettiamo nella società. L’indifferenza, il menefreghismo, l’ignoranza, l’evaporazione del principio di responsabilità sociale, la convinzione che il rispetto delle regole sia una cosa da “fessi”, questo è il brodo primordiale in cui la Questione Morale cresce, si fortifica e soffoca la libertà e la democrazia. Viceversa, se tutti fanno bene il proprio lavoro, difficilmente sarà sopportabile il peso morale del corrotto che è pagato per non farlo.

7)      Votare, senza sprecare il proprio voto: è fondamentale andare a votare, non sprecare il proprio voto. L’astensione è il più grande regalo che si fa alle mafie e ai corrotti. Non bisogna votare però solamente una persona “onesta” o che “non ha mai rubato”; occorre che questa persona sia un combattente disposto a non cedere di un millimetro sulle questioni fondamentali, a partire dalla denuncia di affarismi, accordi sottobanco, spartizioni clientelari, lottizzazioni. Anche a costo di andare contro il proprio partito, anche a costo di prendersi gli strali di quegli elettori del proprio partito che preferiscono guardare ai guai in casa d’altri e a giustificare quelli in casa propria (senza capire che così facendo, delegittimano anzitutto se stessi e disintegrano la propria credibilità).

8)      Sostenere chi lotta: delegare agli “eroi”, per sentirsi a posto con la propria coscienza, è speculare a chi quegli eroi li combatte cercando di delegittimarli su ogni piano (politico, morale, sociale). I magistrati e in genere giornalisti, scrittori, politici che sono in prima fila contro la corruzione e la mafia vengono esaltati solo quando sono morti, se va bene. Con la solidarietà ai morti, però, non si risolve la Questione Morale. Non è ricordando semplicemente la lezione di Berlinguer che si può pensare di combattere gli arroganti, i prepotenti e i corrotti che esistono nel nostro Paese: noi tutti dobbiamo sforzarci di diventare Berlinguer. Prenderlo ad esempio non solo a parole, ma anche con i fatti, anche a costo di farci terra bruciata intorno. Sostenere chi lotta significa anzitutto non abbandonarlo quando i riflettori dei media si sono spenti.

9)      Organizzarsi in club, associazioni, circoli culturali: per evitare, appunto, che il network di interessi criminali ci faccia terra bruciata intorno, è essenziale organizzarsi sul proprio territorio in club, associazioni, circoli culturali, affinché il peso di una denuncia, di una battaglia, sia diviso con altri, senza che vengano creati “eroi” facili da colpire. Meglio se ci si iscrive e si fa affidamento a realtà consolidate come ad esempio Libera, attiva su tutto il territorio nazionale, o altre associazioni attive nella lotta alla corruzione. In ogni caso noi di enricoberlinguer.it diamo pieno sostegno a tutti i cittadini che hanno una battaglia da portare avanti e metteremo a disposizione il nostro network di oltre 200.000 persone sparse per tutta Italia per combattere la corruzione.

10)   Combattere l’ideologia del “sono tutti uguali”: Il Potere sa che non tutti i cittadini e non tutti i funzionari dello Stato sono uguali. Sa benissimo chi è più sensibile al fruscio di una mazzetta o alla prospettiva di arricchirsi velocemente diventando un uomo dei clan. Sa benissimo che ci sono politici che hanno convergenze di tipo economico e culturale con i propri obiettivi, che vanno a discapito della libertà e della democrazia. Sarebbe ora che lo capissero anche i cittadini. Perché dire che “sono tutti uguali” è l’apoteosi del successo del Potere: azzerando le differenze, non c’è più spazio per la denuncia, per il riscatto morale e civile della società. E a qualcuno potrebbe venire la tentazione di dire: “meglio nessun Parlamento, che un Parlamento di corrotti”. E così morirebbe la Democrazia: sotto scroscianti applausi.

43 commenti su “Il Decalogo della Questione Morale”

  1. Unire Almirante a Berlinguer, mi sembra un’eresia politica. Ma con la fine della storia e delle ideologie tutto è possibile. Il mito di Berlinguer è volutamente sotterrato dallo stesso PD, perchè ne farebbe emergere tutte le contraddizioni e debolezza. Berlinguer, fu il primo a parlare di questione morale e austerità! Questo è il messaggio molto lungimirante che ci ha lasciato. Quello che hanno fatto D’Alema, Veltroni, Fassino& company appartiene ad un un altro film: è il nostro incubo quotidiano.

  2. soprattutto sull’ultimo punto mi trovo daccordo oggi troppo spesso si sente dire da tanti fra cui grillo che i politici sono tutti uguali niente di più falso è sbagliato perchè questa deriva qualinquistica e squallida della politica la dobbiamo al signore profumato che non rispetta nessuna delle dieci regole che ho letto

  3. l’etica è una cosa, la Questione Morale è un’altra. La Questione Morale non ha a che fare con la sola morale: invade tutti i campi di un sistema democratico, da quello culturale a quello politico e istituzionale, passando per quello economico. EB.IT STAFF

  4. Noi che siamo persone per bene, la questione morale… le questioni morali, di qualunque argomento si tratti, le affrontiamo a testa alta e senza abbassare gli occhi perchè siamo forti dentro. Il coraggio di dire quello che pensiamo e di puntare il dito, è direttamente proporzionale all’immoralità di colui che ci dovrebbe rappresentare al Governo e dal quale, io personalmente, mi dissocio completamente.
    Viva l’Italia degli Onesti!!!

  5. Fin dal 1970 io sono stato Missino e Berlinguer era certamente un “nemico” ma è sempre stato stimato comunque ! Perchè egli era un signore e amava davvero il ns Paese ! Grandi UOMINI come Giorgio e Enrico magari ne avessimo ORA ! Oggi solo ququaraquà !

  6. Io all’opposto di @Daniel Du Pont ero una sostenitrice di Enrico Berlinguer e di tutto ciò che rappresentava, ma a tutt’ora ho sempre stimato ed inneggiato personaggi che gli si contrapponevano del calibro di Giorgio Almirante, che non condividevo, ma stimavo per la coerenza di pensiero.

  7. …ANDATE A VOTARE ORA! ALZATE I VOSTRI SPORCHI DERETANI DALLE SEDIE, DAI LETTI, DALLE POLTRONE E PER UNA VOLTA TANTO FATE QUALCOSA DI UTILE NELLA VOSTRA VITA!!!…ORGASMI PER TUTTI: SIII…SIIII…SIIIIII….SIIIIIIIIIIIIIII!!!…

  8. caro Mariano , l’oratoria sola non può esistere senza il pensiero ! Se è x questo quanti partigiani hanno fatto cose di cui vergognarsi… Non cadere nella banalità, anche tu ripetto a 30 anni fa sarai andato avanti , ti sarai evoluto, spero , perciò non giudichiamo con superficialità ! Cambiando discorso , il Duce ha fatto certamente delle enormi cazzate, però quello che non ho mai sentito dire da nessuno , il che non vuole esssere una giustifica su tutto , < In quel contesto, a quel tempo non aveva vie d' uscita nelle scelte, la Germania sulla carta era vincente , se si fosse opposto avremmo fatto la fine della Francia e del resto d' Europa , i Savoia e tutto il ns Governo sarebbero stati eliminati in un modo o nell'altro… e allora tu cosa avresti fatto ??? L'errore che tutti fanno è di non mettersi mai nei panni e vedere il contesto temporale degli eventi per giudicare… Facile giudicare a posteriori ! Se Hitler avesse insistito per l'invasione dell' Inghilterra invece che da coglione aprire il fronte con la Russia con la quale aveva già fatto un patto di non agressione… pensi che ora saremmo in queste condizioni ? Pensi che l'america avrebbe potuto fare qualcosa senza una base come l'inghilterra da cui partire ? Ho molti dubbi… comunque è andata così… Vogliamo parlare del sistema comunismo che è fallito ovunque…? Stalin ha vinto… ma sanguinario spietato come Hitler , come vedi tutto è relativo ! Un saluto :-)

  9. L’ideologia del “sono tutti uguali” si combatte con un “pensiero forte” e fortemente ideologizzato. Il resto sono chiacchiere.

  10. La sinistra deve mettere al centro dell’universo gli uomini e le donne i loro bisogni, le loro aspettative, la loro felicità. Se ciò è perseguito anche dalla destra, ma sarebbe una contraddizione in termini, allora non c’è differenza tra dx e sx.

  11. @Alba , è vero ma sai non erano poi tanto antagonisti tant’è che Moro è stato fatto fuori xchè promulgatore del compromesso storico..!!! Magari dalla cia , per mano delle BR che tanto ottusamente sono state usate e strumentalizate dagli stessi nemici che combattevano : che coglioni ! In questo ci metto dentro pza Fontana , Itallicus , pza Loggia ecc. tutto parte di un disegno : agli yankee faceva paura il PC , avevano paura ci aprissimo troppo ai soviet , di qui la strategia della tensione ecc. …

  12. Faccio presente che queste cose le ho pensate già dal 1970 in poi ! Sapete come ho fatto ? E bastato chiedermi e “pensare in AUTONOMIA” : Cui prodest.. ? A chi giova..? Da usare sempre in ogni campo della vita se vuoi almeno avvicinarti alla verità VERA ! W l’ Italia :-)

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