Milano? Napoli? Macché, il futuro è Macerata

C’è un non so che di masochista nella classe dirigente del Partito Democratico, galvanizzato da una vittoria (che è di tutta la coalizione) aldilà di ogni aspettativa. Anziché ringraziare il cielo di essere sopravvissuto dopo una sequela di errori madornali, a cominciare dal mancato sostegno sin dal primo momento dei referendum, e di prendere atto che l’unico responsabile di questa sconfitta per Berlusconi è Berlusconi stesso, le analisi dei democrats trattano il voto come un personale successo del Partito Democratico. Ignorando la realtà.

Mi immagino l’elettore di centrosinistra che magari è tornato a votare dopo anni proprio il Pd perché, in fondo, c’era “quel candidato là che mi piace un po’ quindi lo voto“. Ora, come minimo, dopo l’annuncio che il “modello vincente è quello di Macerata“, avrà preso a testate il computer o il televisore.

Ma come Macerata? Sì, Macerata, nelle Marche, ridente cittadina di poco più di 40.000 abitanti, nota per il piatto tipico dei vincisgrassi (sorta di lasagne al forno) e per poco altro, fino ad oggi. Perché da oggi il laboratorio Macerata, fondato sull’alleanza tra PD e UDC, tenuto a battesimo qualche giorno fa da D’Alema e Casini in un comizio pre-elettorale, diviene l’asse strategico su cui il principale partito di opposizione intende fondare la riscossa propria e dell’Italia intera.

E Milano, la seconda città d’Italia, con oltre 1.300.000 abitanti, fortino del Berlusconismo e dell’alta finanza, vinta da un candidato sindaco che fino a qualche mese fa era definito comunista? Manco a parlarne. E Napoli, capoluogo del sud, dove il Pd aveva puntato su un candidato perdente in tutti i pronostici, pur di non appoggiare De Magistris, il quale ha vinto con una percentuale che nemmeno nell’età d’oro di Bassolino? Figuriamoci. Tutte vittorie marginali, perché in fondo il Paese al Nord, al Centro e al Sud è rappresentato anche statisticamente per composizione, età e livello di istruzione (e di Pil) da Macerata. Macerata caput mundi.

A volte ci si chiede veramente se ci sono o ci fanno, oppure, molto più semplicemente, ci prendono tranquillamente per i fondelli, pensando che siamo scemi. Sintonia del Pd con la base? Nessuna. Tanto, basta che i leader carismatici, D’Alema in testa, convinca i suoi storici sostenitori nel partito che la sua è la strada giusta (anche se puntualmente viene bocciata dalle urne) e il gioco è fatto. In fondo, della tradizione comunista il Pd, anzichè prenderne gli ideali depurati da ogni incrostazione ideologica, ha mantenuto una sola cosa: il trinariciutismo di partito (cfr Guareschi: due narici da cui esce il cervello, terza narice da cui entrano le direttive di partito).

Perché andiamo ad analizzarlo un attimo il voto.

Torino. Rispetto a 5 anni fa il centrosinistra perde il 10% (Chiamparino era stato eletto con il 66%, con un Ulivo quasi al 40, mentre Fassino viene eletto con il 56, con un Pd fermo al 34,5).

Milano. Pisapia prende oltre un punto percentuale in più della coalizione che lo sostiene (48 a 47), mentre il PD vola solo grazie a Boeri capolista, che prende 13.100 preferenze (senza, il Pd si sarebbe fermato al 23%). Quindi vincono i candidati della società civile e fuori dagli apparati. Sel e la Federazione della Sinistra, se fossero andate insieme (Sel, immaginandosi all’8%, rifiutò, e nelle urne ne è uscita dimezzata) avrebbero ottenuto un peso maggiore in Consiglio Comunale. Ma questi sono problemi di Vendola, che a detta di Ferrero, nemmeno gli risponde al telefono. Ah, l’Idv è praticamente scomparsa grazie alle intelligenti mosse di Tonino a livello nazionale. Dunque il Pd perché fa bene? Perché non ha una vera concorrenza decente all’interno della coalizione. Senza contare che su alcuni candidati si è spostato il voto ciellino (almeno due). Perché Pisapia ha vinto? Oltre alle qualità del candidato, perché Boeri si è dimostrato un signore fino in fondo, mettendo da parte personalismi, gelosie e altro: ha anteposto gli interessi collettivi alle ambizioni personali. Cosa che, per esempio, non hanno fatto gli impresentabili che hanno usato la sua faccia per cantare vittoria (oltre a rivendicare la scelta di Pisapia).

Napoli. Qui il Pd, nel futuro consiglio comunale, sparisce di scena. Morto, annichilito, distrutto. De Magistris al secondo turno viene votato dal 65% degli elettori. La nuova maggioranza in consiglio? Idv (15 seggi), Napoli è tua (8 seggi), Federazione della Sinistra (6 seggi). Pd? Solo quattro consiglieri.

Ora è chiaro perché Milano, Napoli, non possono essere prese a modello. Perché là vince la società civile e non vince il Partito Democratico (i partiti in generale, sarebbe il caso di dire). Come al solito, si analizza il voto con le fette di salame sugli occhi. Per mettere insieme l’ennesima armata brancaleone che imbarchi anche Casini e un po’ di candidati alla Cuffaro, andare al governo, starci due mesi, paralizzare il Paese per i veti incrociati e permettere a Berlusconi di rifarsi l’immagine e tornare al Governo. Geniale. Poi dicono che i tafazzi saremmo noi. Hanno proprio un bel coraggio.

27 commenti su “Milano? Napoli? Macché, il futuro è Macerata”

  1. Quando tutto sembrava perduto anche il legittimo impedimento…i processi alle porte…la sentenza che lo condanna a risarcire De Benedetti….ecco il salvatore del nano che arriva puntuale….il migliore amico del cavaliere….il suo salvagente…il PD !!!!!

  2. Credo proprio di condividere in toto ciò che c’è scritto! Va bene Tabacci assessore a Milano, è sicuramente molto competente, ma dover, per forza, allearsi con FLI e, soprattutto, con l’UDC di Casini….. Per carità, piuttosto creiamo una forte e vera opposizione! Vai Vendola, siamo con te, con Pisapia e De Magistris. Via Di Pietro, D’Alema, Veltroni, Renzi e chi guarda alla vecchia Balena Bianca!

  3. si Fds si riunisce Sel per candidarsi a governare così si ripetono le belle esperienze dell’Unione. Se vendola sta avendo tutto sto successo è proprio perchè si è separato dai vari diliberto e ferrero, se si rifacesse rifondazione comunista bis tornerebbe a avere meno del 4%

  4. D’accordo su tutto. Ma non sminuirei la cittadina di Macerata per tirare acqua al mio mulino o al mio articolo. Non ci sono solo i vincisgrassi. Consiglio a Farina di andare a visitarla, magari partendo dallo Sferisterio che non ha nulla da invidiare all’Arena di Verona.

  5. Tutto vero. Però sta di fatto che senza gli elettori del PD (tra i quali non ci sono certamente io) il risultato non sarebbe stato questo, spero che nessuno lo contesti. Sinceramente a me dà ancora più fastidio vedere un Vendola che fa il “vincente” quando a livello nazionale il suo partito è quello che ha subìto il ridimensionamento più forte, ben lontano dai mirabolanti sondaggi che lo davano al 9% o poco mancava. In realtà ha aggregato pochi decimali in più della FDS, che non ha certo beneficiato della sua copertura mediatica a dir poco planetaria. Cercare di rosicchiare voti al PD è comodo per spacciarsi per “nuovi” e “puri” (vedi Grillo), ma spesso è solo un travaso di voti da un pataccaro (Bersani) a un altro (Vendola). Io non ho problemi a dire che voterò FDS.

  6. Il futuro che piaccia o no è nel moderatismo che hanno saputo esprimere i principali candidati. Il PD è di sua natura una parte moderata ed aperta. Per i Sigg. che ce l’ hanno con Bersani ricordo: E’ a causa di quel folle di Bertinotto che ci siamo e stimao sorbendo il nano maledetto per cui…

  7. forse vuole togliere il terzo “piede” a silvio, quello che usa (o vorrebbe usare) come ruota di scorta. sicuramente rischia un azione altamente controproducente ma il pd si sà, è abituato a prendersi a calci nei testicoli da solo…

  8. @Paolo Sel è l’unico partito ad aver raddoppiato i voti in questa tornata :) I mirabolanti sondaggi che lo davano al 9%tengono conto anche della puglia dove notoriamente SeL è intorno al 15-16% (potrei sbagliare). Non sono fortissima in matematica ma credo si chiami media.

  9. purtroppo, leggendo i flussi elettorali ci si dovrebbe rendere conto che la vittoria alle amministrative non è solo una felice conferma che una sinistra di governo è possibile ma che l’elettorato “medio” e “cattolico” è stufo di Berlusconi e della sua cricca e forse l’ha abbandonato definitivamente. Il centrodestra si sta riorganizzando e punterà con tutte le forze della propaganda a recuperare quella parte fondamentale dell’elettorato (l’Italia non è mai stata nè mai sarà di sinistra, purtroppo); per cui l’azione di Bersani non è da smerdare ma, piuttosto, da sostenere.

  10. il PD ha perso voti…magari meno del PDL ma li ha persi… e se va avanti con questa testa, col cazzo che mandiamo via i berluscones… vogliono allearsi con l’UDC, che non vede l’ora di ri-allearsi con il PDL, poi tentano Fini, un ex fascista che fortrunatamente rifiuta, poi Rutelli, un fonatore del PD che è scappato dopo le elezioni…ma come si fa!! attualmente con SEL e IDV vincerebbero le elezioni,ma no…troppo facile!!

  11. il PD ha perso voti…magari meno del PDL ma li ha persi… e se va avanti con questa testa, col cazzo che mandiamo via i berluscones… vogliono allearsi con l’UDC, che non vede l’ora di ri-allearsi con il PDL, poi tentano Fini, un ex fascista che fortrunatamente rifiuta, poi Rutelli, un fonatore del PD che è scappato dopo le elezioni…ma come si fa!! attualmente con SEL e IDV vincerebbero le elezioni,ma no…troppo facile!!

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