Il 10 giugno, nella Milano liberata, parliamo di Questione Morale

Meno cinque giorni. Tanto manca all’incontro sulla Questione Morale – a 30 anni dall’intervista di Enrico Berlinguer, che abbiamo organizzato in questi mesi. Qualcuno ci aveva chiesto di anticiparlo a prima delle elezioni, ma ho tenuto duro fino alla fine, e ora posso finalmente dire che si parla di Questione Morale nella Milano liberata dal Berlusconismo al potere che ne è l’epicentro.

Molti oramai ci scrivono chiedendoci di replicare l’iniziativa anche in altre città e lo faremo, nel limite delle nostre possibilità (voi non immaginate neppure quanto sia difficile per dei ragazzi senza soldi e senza conoscenze organizzare incontri del genere… e non vi dico il cinema per organizzare il convegno a Roma, meno di tot. migliaia di euro non riusciamo a trovare una sala adatta). Intanto stiamo predisponendo la diretta streaming sul nostro canale Ustream (sperando che a casa riusciate a captare qualcosa).

Certo, alcuni hanno chiesto perché così poca gente a parlare e perché non alcune persone. Bhè, purtroppo abbiamo scelto un venerdì che a febbraio non era nemmeno lontanamente ipotizzabile fosse quello di chiusura della campagna referendaria e che, quindi, se anche l’avessimo fatto sabato 11, 27° anniversario della scomparsa di Enrico, i milanesi “non sarebbero andati al mare” come nelle più fosche aspettative. Del resto, però, gli esempi di coerenza e onestà che abbiamo chiamato all’iniziativa non sono certo personaggi di second’ordine: Gherardo Colombo, Valerio Onida, Sandra Amurri, Luca Telese, Pippo Civati, Beppe Sebaste, Gaetano Alessi. Tutta gente che ha dato e dà tutti i giorni anima e corpo a combattere i fenomeni degenerativi della Questione Morale.

Vi confesserò che avevamo invitato (oltre a Eugenio Scalfari, Nando Dalla Chiesa, Paolo Flores D’Arcais, Marco Travaglio, Tito Boeri, tutti con altri impegni purtroppo) anche Massimo D’Alema. Sì, proprio lui. Nella lettera alla sua segreteria (da cui non abbiamo mai ricevuto risposta), invitavamo il lider maximo al convegno con la motivazione che il 23 gennaio 1992 aveva rilasciato la seguente dichiarazione all’Ansa: “Il fatto che non si comprenda che la questione morale è in questo Paese, forse, la fondamentale questione politica, dimostra la cecità di una classe dirigente: ed è un dramma per l’Italia.” E volevamo sapere che ne pensava a distanza di 19 anni. Pazienza, sarà per la prossima volta.

Vi annuncio anche che avevamo invitato sia Giuliano Pisapia sia Luigi De Magistris, in qualità di neo-sindaci eletti alla guida di due città soffocate dai fenomeni degenerativi della Questione Morale (affarismo, clientelismo, accordi sottobanco, spartizioni, lottizzazioni etc.), ma ad oggi non abbiamo ancora ricevuto alcuna risposta (come è anche ovvio che sia del resto). Lo scopo era far rilanciare il tema dai due sindaci, con un forte appello ad andare alle urne soprattutto per ristabilire anche per vox populi che LA LEGGE E’ UGUALE PER TUTTI (in modo da dare un po’ di risalto sui giornali anche al tema che ci è tanto caro).

In ogni caso, venerdì, torniamo a parlare di Questione Morale e di come fare per affrontarla. Se vi interessa il tema e siete a Milano partecipate (e se non siete a Milano e non va la diretta, comunque registriamo il tutto e lo mettiamo su youtube). A venerdì, per chi c’è.

P.S. Qui l’evento su facebook con tutte le informazioni.

22 commenti su “Il 10 giugno, nella Milano liberata, parliamo di Questione Morale”

  1. Enrico era un vero leader,anche perche’sapeva guardare al futuro..e aveva capito perfettamente,che non si estirpava l’immoralita’dilagante,sarebbero stati a rischio i nostri diritti democratici.Guardiamo il governo di oggi..e riflettiamo!
    Enrico per sempre..uno di noi!!

  2. concordo pienamente con i Compagni, aggiungo: A mio avviso Vendola Pisapia e De Magistris pare si siano direzionati in quella linea della moralità politica, civile e democratica, che Enrico Berlinguer ha trasmesso a noi compagni che ancora oggi l’adottiamo e per sempre l’adotteremo. A tal proposito, peccato che moltissimi ex compagni non abbiano voluta capirla ed attuarla, con lo scopo di avveniristiche poltrone, perdendo molti di questi quella dignità che era di casa nel PCI.

  3. sono pienamente d’accordo con voi, recentemente ho assistito ad una trasmissione dove Gherardo Colombo incontrava i giovan.iL’incontro – – si inseriva in un percorso su Costituzione e legalità avviato con gli alunni per affermare l’importanza del rispetto delle regole sin dalla più giovane età. Gli studenti hanno esaminato alcuni articoli della Costituzione più vicini alla loro realtà. L’approccio interattivo intrapreso da Gherardo Colombo con gli alunni di tutte le scuole d’Italia è risultato molto efficace. Ricominciare dai giovani

  4. Divergenze create ad arte? Perchè l’espressione Milano liberata è accettata e condivisa da tutta la sinistra e quella usata da Vendola: Milano espugnata ha fatto gridare al terrorismo? Secondo me l’espressione di Vendola era riferita alla “presa” della roccaforte avversa. I parigini hanno espugnato la Bastiglia. I milanesi hanno “preso” Milano. Contestualizzando Vendola è assolto perchè il fatto non costituisce reatto.

  5. Se io potessi suggerire ai nuovi sindaci una nuova struttura da inserire all’interno dei Comuni , doterei il Comune di una dipendenza della DIA che faccia da consulente al sindaco e,nello stesso tempo, possa visionare tutti gli atti amministrativi che la giunta ed il consiglio hanno intenzione di approvare.Pensate ai rifiuti di Napoli, all’Expo di Milano etc..settori dove bisogna estirapre le mafie.

  6. La “questione morale” posta da Enrico Berlinguer si aggiungeva alle varie “quistioni” poste da Antonio Gramsci e riguardava, in principal modo, l’occupazione dello Stato da parte dei partiti e la conseguente corruzione. Oggi, mi sembra più proprio parlare di “questione etica”, con riferimento alle regole condivise di cui la Costituzione Repubblicana è la principale fonte.

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