25mila strette di mano per Pisapia

Milano liberata. 2 giugno 2011. Secondo giorno da sindaco di Giuliano Pisapia. Ennesimo bagno di folla sulla scia di una partecipazione popolare mai vista a Milano. Il sindaco ha infatti stretto nel pomeriggio le mani di 25mila cittadini venuti ad acclamarlo nel giorno della Festa della Repubblica italiana nata dalla Resistenza al nazifascismo.

Palazzo Marino aperto al grande pubblico, con il sindaco che apre il proprio ufficio: non era mai successo. E non appena uscivi dall’ufficio trovavi carta e penna per scrivere al nuovo Sindaco quello che volevi. Sempre sorridente, spontaneo, gentile: ha passato tutto il pomeriggio in piedi, a stringere mani, a baciare bambini, a farsi fotografare con i cittadini. Un bel segnale per una cittadinanza che il sindaco negli ultimi 20 anni lo vedeva sì e no ad ogni scadenza elettorale e solamente sui manifesti o in televisione per gli altri 4 anni e 8 mesi.

Da Sindaco, Pisapia in questi tre giorni ha continuato a girare la città, ad incontrare i cittadini. Fra 15 giorni la Giunta, tra 20 la prima seduta del Consiglio Comunale. Da parte sua devono continuare i punti di rottura con l’arroganza e la prepotenza del passato, e un primo gesto sarebbe quello di non farsi imporre gli assessori dai partiti, ma sceglierli lui stesso.

Da parte nostra, però, dai cittadini, non bisogna lasciarlo solo, perché da solo Giuliano non cambia Milano (così come da solo non poteva liberarla). Liberata Milano, ora bisogna cambiarla: e noi per primi dobbiamo essere l’esempio di noi stessi, per permettere a Giuliano di fare bene il suo lavoro. Un lavoro difficile, pieno di insidie, ma che può portare a termine con successo (nonostante i 500 milioni di buco lasciati dalla Moratti, che ha avuto pure la faccia tosta di dire che lasciava il bilancio in attivo di 48 milioni).

Se ognuno di noi farà il proprio lavoro, Milano cambierà. Crediamoci.

25 commenti su “25mila strette di mano per Pisapia”

  1. auguri al nuovo sindaco con la speranza che si occupi dei più bisognosi

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