Enrico, un uomo buono, integro, onesto – ricordo di Andrea Saba

da “BERLINGUER –  Ricordo di Andrea Saba – Il Mucchio Selvaggio N. 680, Marzo 2011”. Trovi l’intero ricordo in esclusiva da “Il Mucchio Selvaggio” su EB.IT – Downloads (occorre essere registrati su EB.IT)

Siamo amici da tre generazioni. È una amicizia di famiglia quella tra i Saba e i Berlinguer, che erano due famiglie di avvocati sassaresi. I nostri nonni erano amici, Berlinguer era sindaco di Sassari e Saba era assessore. Suo padre Mario (zio Mario come tutti gli amici di babbo, secondo l’uso sardo), insieme ai Segni, i Siglienti, i Satta Branca, i Cossigae gli Azzena, faceva parte delle famiglie antifasciste sassaresi. Enrico era più grande di me di 10 anni e da piccoli fa una gran differenza. Poi era già in politica, era stato in galera per lo sciopero del pane. Però a Stintino ci ritrovavamo tutti e le differenze d’età non erano tanto rilevanti. C’erano anche i Segni e tanti altri ragazzi. Il capobanda era Enrico, che era anche capitano del gozzo. La nostra amicizia nasce in barca. Ci andavamo tutti i giorni. Lui era capitano e io il ragazzino di prua. Facevo a gara con gli altri per chi lo faceva meglio, chi riusciva a girare per primo la barca. Io ero più forte e tosto, e vincevo sempre. Una alleanza barchereccia fortissima: abbiamo navigato dal 1950 al 1983, l’anno prima che morisse. Ci vedevamo anche a Roma, ma a Stintino era davvero il luogo dove riuscivamo a passare molto tempo insieme. Poi la sera si facevano grandi cene. […]

Giocavamo anche a pallone nelle saline abbandonate. Le signore facevano tante cose buone per lui, cose sassaresi, lumache e così via. Lui veniva da me e mi chiedeva di raccontargli delle storie, soprattutto sassaresi. Oppure parlavamo male di Bettino Craxi. Io, che ero lombardiano purissimo, mi fingevo un fedele craxianoe gli dicevo: “Ma tu guarda, non è possibile continuare a parlaremale di Craxi, hai scritto l’altro giorno che Bettino Craxi è un pericolo per la democrazia. Se non ti rimangi queste dichiarazioni niente frittelle di carnevale”. “No, no per carità, il compagno Craxi è un pilastro dell’avvenire democratico di questo Paese”. “E allora dategli le frittelle, ma che non si ripeta più”. A lui piaceva tanto che gli raccontassi le storie. Il centro del nostro rapporto, oltre alla barca, era costituito dal raccontare storie, soprattutto di sassaresi stravaganti. Sassari è sempre piena di personaggi bizzarri, anche ora vai e trovi in un caffè uno vestito da caccia alla volpe. Chissà perché, che diavolo ci fa con il frustino. Me ne ricordavo molte ma qualche volta le inventavo, e lui si divertiva da matti. Lui lavorava come un pazzo, quando vedeva me facevamo discorsi leggeri, e molto sassaresi. Si rilassava e si divertiva. Anche io. […]

Sicuramente moltissimi lo amavano, indipendentemente dalle simpatie politiche, lo rispettavano. Aveva un fascino insolito e uno strano senso dell’umorismo, era di una onestà assoluta. Aveva sposato da bambino la causa comunista – un po’ lo sfottevamo per questo, Giancarlo Pajetta diceva che “era iscritto dalla nascita alla direzione del partito” -, era buono. Integro. Aveva qualcosa del mistico, tanto era integerrimo. Il suo rigore morale assoluto quasi non si riesce ad immaginare davanti alle schifezze di oggi. Per vent’anni abbiamo avuto persone come Enrico – penso a Sandro Pertini, Riccardo Lombardi o Antonio Segni. E oggi siamo caduti nelle mani di questa specie di incompetenti voraci.

69 commenti su “Enrico, un uomo buono, integro, onesto – ricordo di Andrea Saba”

  1. enrico in questo paese ci manca il partito comunista itagliano e te quella si che era vera politica perchè il ptoletariato partecipava con passione se potessi vedere achi sta in mano la sinistra ti vergogneresti perchè una volta stavano al tuo fianco questi signori

  2. ricordo con quanto orgoglio pensavo che era lui il mio leader. e con quanta tranquillità ero certa che ciò che ci diceva, che ci esortava a fare poteva essere seguito. oggi….che tristezza per le condizioni del mio paese!

  3. ricordo con quanto orgoglio pensavo che era lui il mio leader. e con quanta tranquillità ero certa che ciò che ci diceva, che ci esortava a fare poteva essere seguito. oggi….che tristezza per le condizioni del mio paese!

  4. imparagonabile…una persona ” perbene”….un uomo ricco dentro..che amava il suo paese indistintamente….chissà che cosa penserebbe nel vedere la politica di oggi..fatta di uomini scellerati..incapaci…ingordi…irrispettosi….non degni di essere chiamati “onorevoli”…che rabbia….un abbraccio forte Enrico a te uomo fiero..

  5. voi mi parlate di un “signore” – “uomo politico” onesto e preparato non solo! Egli ci credeva e la sua politica era una missione!!!! Ecchè?????? Lo volete paragonare agli “sciacquetta” attuali????? ai decadenti, agli esaltati e ai latin lower del cavolo!!!!!!

  6. …con tutto il massimo rispetto che ho x una persona come berlinguer, devo però dire che ormai non cè più da 30anni e che da allora non si è visto un uomo politico degno del suo livello. È per questo che alle elezioni abbiamo il dovere di essere molto selettivi. Solo così, forse, potremo trovare qualcuno che ci rappresenti davvero. Non vorrei offendere la vostra sensibilità ma la nostalgia non spinge a guardare avanti.

  7. noi che siamo cresciuti con lui, che abbiamo visto il PCI arrivare al 32%, i mangiaostie votare per lui, ci ritroviamo oggi senza casa con una sinistra borghese e non più proletaria, ritroviamoci e ricostruiamo il partito comunista, visto che il nano di Arcore ne è assillato, facciamogli sentire che ci siamo ancora e siamo ancora tanti

  8. Non e nostalgia ,di Enrico ,perché e normale che a tutto ce un inizio ,e una fine ,ma l’assenza di un uomo ,con la sua onesta’ e di uomo e di politico oggi dove sono questi uomini?il non ne vedo ,da tutte e due schieramenti ho se ce qualcuno,trovano il modo d’infangarlo,ormai e’chiaro ,sporco io sporchi tutti,perché cosi’fan tutti …

  9. sulla sua bara gli fece onore di visita il segretario politico GIORGIO ALMIRANTE nemico e avversario fino all’estremo , disse queste testuali parole : il PCI ha perduto un uomo di una onesta politica,intellettuale e morale che mai la storia può raccontare; tutto il rammarico per la perdita di un’ uomo di tale taratura.

  10. che grande dispiacere quando è morto….lo ricordo come fosse oggi e già lo immaginavo che come lui non ce ne sarebbero stati più

  11. L’ambiente in cui mi sono formata idealmente è quello democristiano…. ma considero Enrico una persona che avrebbe molto da insegnare in fatto di vera politica e di servizio alla collettività a tanti che si considerano cattolici e politici ma che per me nn sanno esattamente cosa significhi l’uno e l’altro ….

  12. Altri uomini, altri tempi. Non e’ rammarico, solo la realta’. Viviamo in un periodo storico impoverito, involgarito. Quando penso che anche Napolitano un giorno ci lascera’ mi prende una rinnovata tristezza. Non vedo nessuno!

  13. si anche a mia nonna maria( che non era comunista) piaceva molto ,diceva che con il suo parlare e la sua personalità le ispirava fiducia ,tanto e vero che votò comunista per la prima volta in vità sua (altri temp,i dove imperava l’ideologia pulita )!!

  14. allora quando è morto come ho già detto in passato io avevo dieci anni ma mi rimarrà sempre impressa la sua facilità di entrare nella simpatia delle persone aveva qualcosa di mistico davvero il suo modo elegante di zittire gli avversari non il fango di oggi(vedi moratti) e le sue parole oggi sono realtà,guardavi avanti come nessun’altro sapeva fare ciao enrico ci manchi tanto

  15. ..come si può dimenticare?..un destino crudele ce lo ha portato via troppo presto..Mi manca moltissimo..

  16. Non ho mai trovato una spiegazione razionale all’ammirazione che ho sempre provato per un politico come Enrico. La mia fede comunista, allora come oggi, viene dal suo insegnamento. E’ stato un maestro per me. Un esempio di vita.

  17. L’ho amato molto e l’ ho pianto molto.Il giorno in cui è mancato, sul campo e sotto i nostri occhi increduli e sgomenti, è scomparso un riferimento di onestà intellettuale e politica, di integrità e correttezza. Lo ricorderò sempre e sempre cercherò di seguire il suo esempio.

  18. Senza politica, quella che si occupa dei problemi dei cittadini ovviamente ,non c’è democrazia.Mi auguro che a queste elezioni ci sia un segnale di cambiamento e che i partiti tornino a fare politica affichè nasca una nuova classe dirigente ,perche questi attuali TUTTI QUANTI farebbe bene a cambiare mestiere,ma io sono un ottimista e ancora voglio crederci,saluti

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