Berlinguer doveva morire

Guerra Fredda. Il mondo diviso in due. Comunisti contro anticomunisti. Capitalisti contro anticapitalisti. Negli anni ’70 lo scontro non potrebbe essere più acceso. Eppure in Italia il muro contro muro tra le due fazioni sembra cadere di fronte ad una convinzione comune: Enrico Berlinguer, segretario del Partito Comunista Italiano, doveva morire. Troppo pericoloso lasciarlo in vita, perché anche qualora il PCI fosse andato al governo, non si sarebbe potuto corromperlo come tutti gli altri.

È quanto emerge, a distanza di oltre trent’anni, dagli archivi non più segreti di CIA e URSS. Enrico Berlinguer come nemico pubblico numero uno. Il Bin Laden degli anni ’70. “La spina nel fianco del PCUS”, come si legge in una nota del Cremlino, e “il comunista più pericoloso” per gli USA, a detta di Kissinger, proprio perché diverso, con un’idea di socialismo dal volto umano che avrebbe messo in crisi la rappresentazione del nemico da entrambe le parti.

Kgb, Cia, Sid, Sisde: tutti indaffarati a spiare Berlinguer, nella vana speranza di trovare anche solo una mezza parola, un fatto, un neo, per giustificarne l’eliminazione fisica o comunque distruggergli la popolarità che riscuoteva nel suo paese (a metà degli anni ’70 Berlinguer, stando ai sondaggi, risultava il leader politico più popolare di tutti).

Piani, progetti, scenari possibili: l’intelligence di mezzo mondo che lo spiava e progettava di farlo fuori. E in un caso quasi ci riuscì: a Sofia, nel 1973, quando per miracolo Berlinguer si salvò da un’incidente stradale alquanto insolito. Simile però a quello subito da Palmiro Togliatti vent’anni prima in Val d’Aosta (e anch’esso rimasto segreto per decenni) e che pare fosse proprio una tecnica sovietica per far fuori senza destare scandalo gli indesiderabili. Ma torniamo a Berlinguer.

Il 3 ottobre 1973 Berlinguer è a Sofia, in Bulgaria, per la sua prima e unica visita ufficiale: i colloqui tra il segretario del Pci e Todor Zhivkov, segretario del Partito comunista bulgaro, vanno male, malissimo; lo scontro tra i due, che hanno due idee di socialismo opposte, finiscono nella partenza anticipata di Berlinguer. Sulla strada che va all’aeroporto, improvvisamente, un camion militare pieno di pietre esce a tutta velocità colpendo proprio la macchina in cui si trova Berlinguer. Sarà un palo a salvare l’auto dallo strapiombo e a salvare la vita di Berlinguer, che ne esce quasi illeso. Con la macchina, insieme a lui, c’era anche un altro personaggio scomodo al regime bulgaro, il numero due del regime, Velchev, che poi sarà messo ai margini qualche anno più tardi, ma che in quel periodo aveva una popolarità in Bulgaria pari a quella di Berlinguer in Italia, con delle idee su democrazia e socialismo non tanto diverse. Quando si dice: due piccioni con una fava.

 

Del resto, quando nel marzo del ’72 Berlinguer viene eletto segretario del Pci, negli ambienti filosovietici del partito e della sinistra rivoluzionaria italiana il fatto viene avvertito come una sciagura, un tradimento degli ideali rivoluzionari. Ed è proprio per sabotare il congresso al Palalido di Milano che Giangiacomo Feltrinelli, l’editore-guerrigliero, ci lascerà le penne: stava collocando una bomba su un traliccio di Segrate che, per un difetto del timer, esplose in anticipo uccidendolo. Come emergerà dalle inchieste, Feltrinelli voleva sabotare la linea elettrica proprio per far mancare la corrente al Palalido dove si stava aprendo il congresso che avrebbe incoronato Berlinguer segretario.

In un appunto del SID del 26 aprile 1973 si accenna al ruolo di Feltrinelli e di Pietro Secchia, estromesso da Togliatti dalla dirigenza del Pci dopo il suo incidente stradale, in funzione anti-berlingueriana: “[Feltrinelli] manteneva contatti con il KGB, con il servizio cubano e con quello cecoslovacco. Egli, in particolare, assolveva i compiti di collegamento, sotto il profilo del coordinamento operativo, tra detti servizi e i seguenti gruppi e movimenti eversivi: Brigate Rosse, GAP, movimenti separatisti sardi, FARI, gruppi anarchici individualisti, Fronte Rivoluzionario Clandestino di Aosta, Gruppo XXII Ottobre di Genova e Fronte Rivoluzionario d’Italia.

Lo stesso Alberto Franceschini, fondatore delle BR, nel suo libro “Che cosa sono le BR”, parla dei rapporti fra ex partigiani secchiani ostili alla linea antisovietica del partito e brigatisti rossi. E a proposito di Berlinguer dice: “Con lui il partito andava esattamente nella direzione opposta a quella da noi auspicata. Era il capo dei venduti. Con lui era arrivato a conclusione il processo iniziato con la destalinizzazione. Non era di origini operaie, proveniva addirittura da una famiglia aristocratica, e non aveva fatto la Resistenza, come Longo o Secchia: anche dal punto di vista della biografia personale rappresentava una rottura. Per noi era un nemico.”

Berlinguer, dunque, era percepito come un nemico da sovietici e filo-sovietici, tanto che da Mosca arrivò l’ordine di infangare il nome di Berlinguer il più possibile, se non si poteva farlo fuori fisicamente. Nota è la famosa vicenda dei terreni di presunta proprietà di Berlinguer che gli avrebbero fruttato miliardi di speculazioni edilizia, che poi si sono rivelati una bufala. O i movimenti nati alla sinistra del Pci, i cui esponenti perlopiù sono andati ad ingrossare le file del berlusconismo più becero e ignorante.

Ma c’erano anche gli USA, che in quanto a piani, ne avevano a decine per attuare un colpo di Stato simile a quello cileno o a quello dei colonnelli in Grecia.

A quanto ha ricostruito Filippo Ceccarelli, in un celebre articolo, Kissinger e gli americani avevano pianificato una lista delle possibili cose da fare per evitare che i comunisti andassero al governo (alla fine riusciranno nell’intento dopo la morte di Moro, che metteva d’accordo Vaticano, Usa e Urss una volta tanto). Una di queste, la option number four, ha un titolo che, anche in lingua inglese, non è che suoni proprio tranquillizzante: “Subversive or military intervention against the Pci“. Ecco come comincia:

Questa opzione copre una serie di possibilità: dalle operazioni di basso profilo al supporto attivo delle forze democratiche (finanziario o di altro tipo) con l’obiettivo di dirigere un intervento a sostegno di un colpo di Stato incoraggiato dall’esterno“. Vantaggi: “Tali misure possono aiutare a rimuovere il Pci dal governo”. Svantaggi: “Vi sono immense difficoltà pratiche per portare a compimento questo tipo di operazione. Vista la situazione italiana, è estremamente improbabile che un’operazione coperta rimanga segreta a lungo. La sua rivelazione può danneggiare gli interessi dell’occidente e aiutare il Pci a giustificare in maniera più decisa il suo controllo sulla macchina del governo. Inoltre, la pubblica opinione dei paesi occidentali potrebbe prenderla male col risultato di creare tensioni all’interno della Nato, soprattutto fra Usa e alleati europei, nel caso gli americani assumano il comando dell’iniziativa“. E conclude: “Anche se l’intervento esterno servisse a rimuovere il Pci dal potere, la situazione politica italiana rimarrebbe instabile, rafforzando così l’influenza comunista e quella dell’Urss sul lungo periodo“.

Quando si parla e si giudica la politica berlingueriana, dunque, bisogna tenere conto di molti aspetti, che il qualunquismo dei duri e puri rivoluzionari e il revisionismo vetero-craxiano dei suoi presunti eredi non tengono minimante in considerazione. Qualcuno si lamenta che lo strappo da Mosca è arrivato troppo tardi, gradualmente: se però Berlinguer lo avesse compiuto nel 1972, non si sarebbe portato dietro tutto il partito nella “svolta”, consegnandolo nella mani di Cossutta e dei filosovietici, che all’interno del Pci costituivano la quinta colonna dell’Urss in funzione anti-berlingueriana.

Invece Enrico, nel 1983, dietro allo strappo e “alla terza fase della costruzione del socialismo in Italia” si era portato dietro il 95% del partito. Nessuno può dire cosa avrebbe fatto o proposto. Certo è che il Pci che avrebbe lasciato Enrico nel giugno 1984 era un partito profondamente diverso, rinnovato e aperto rispetto a quello che aveva trovato.

Anche se, dopo tutto quello che è emerso ed emergerà dalle carte ancora sottoposte a segreto, la domanda sorge spontanea: “E se Enrico fosse stato ucciso?” La coincidenza di tre segretari colpiti da tre ictus (di cui due mortali, Togliatti e Berlinguer) ha illuminato il filone complottista, ma come diceva Agatha Christie: “Una coincidenza è una coincidenza, due coincidenze fanno un indizio, tre coincidenze fanno una prova.

225 commenti su “Berlinguer doveva morire”

  1. scioccante è dir poco….allora cosa si deve pensare? Quello che molti di noi forse non hanno mai avuto il coraggio di dire, che forse il suo è stato un ictus provvidenziale per qualcuno…grande enrico ci manchi

  2. Uno dei mali storici della sinistra è il complottismo e la dietrologia a livelli cervellotici:un vizio che non si estinguerà mai.

  3. Io ho vissuto quegli anni, da tempo mi sono convinto che le cose siano andate proprio così….tremendo, e per questo non condivido mai troppo gli eccessi di autoflegellazione sugli “errori della sinistra” (a parte, poi: “quale” sinistra ?….) perché mica tutto è successo in una sala da ballo, abbiamo vissuto una guerra, magari fredda e geneticamente modificata, ma guerra vera…..perché non pubblicate i documenti cui si fa cenno nell’articolo ?

  4. le persone sveglie questo l’avevano intuito da un pezzo…certo con delle prove finiscono i dubbi e le accuse di dietrologismo…la stessa DC aveva esponenti inseriti all’interno di Gladio..così come vi erano infiltrati CIA e servizi segreti italiani…gli stessi che hanno agevolato e depistato indagini su Gladio…su Ordine nuovo Ordine nero ecc..coprendo così le tracce degli autori di stragi e assassinii …lo stesso Moro ucciso dalle BR venne lasciato uccidere sotto la forte spinta americana verso la linea dura..mentre per personaggi anche minoritari o apparentemente insignificanti si era trattato e tentato di tutto pur di ottenerne il rilascio…perchè questo paese non è mai veramente stato padrone di se stesso ma sempre e solo un burattino manovrato da altre potenze..in balia dei venti internazionali…aocome lo fu la guerra fredda al tempo…come lo è ora la cravatta economico franco-libio-italica…

  5. @Francesco il complottismo e la dietrologia sono i mali della nostra cultura,intrisa di bigottismo e credulità,sono perfettamente daccordo e la sinistra non poteva sfuggire a questa cultura,anche perchè la cultura Occidentale che ha dominato il mondo,per secoli stà morendo e frà qualche decina di anni tutto sarà diverso!!!

  6. Io ho letto che fu proprio su pressione di secchia e dell’URSS che feltrinelli fu cacciato dal PCI per la sua pubblicazione del dottor Zivago… Inoltre ci sono molte teorie sul fatto che sia stato ucciso dalla cia o dai servizi italiani.
    Poi degli incidenti non so nulla può anche essere vero però tutto questo complotto gigante mi pare un pò inverosimile, molto più verosimile è che usa, urss e vaticano fossero d’accordo sul far ammazzare moro dalle br per evitare il compromesso storico…

  7. Ci hanno provato in tutti i modi a tirarlo giù, vedi le BR, notoriamente piene zeppe di infiltrati delle forze dell’ordine e lasciate agire ugualmente in modo indisturbato per danneggiare il partito di Berlinguer. Il PCI era scomodo sia all’URSS che agli USA, un’anomalia troppo grande per consentirle di andare al potere.

  8. In merito alle accuse di complottismo e quant’altro, basterebbe che gli accusatori portassero prove diverse da quelle a cui noi e le nostre fonti hanno attinto (materiale dagli archivi usa, urss, sisde, sid). Se si premurassero di leggerli, forse la tesi non gli sembrerebbe così assurda. EB.IT STAFF

  9. Che per qualcuno fosse un personaggio scomodo lo si sapeva, con la sua politica aveva portato il PCI alle soglie del governo e questo faceva incazzare gli americani, e aveva rotto la dipendenza del PCI dall’URSS e non era cosa da poco.

  10. Per loro sfortuna Enrico e vivo in tutti noi che ancora oggi lo STIMIAMO…lo prendiamo ad ESEMPIO….e lo AMIAMO ancora come allora!! Enrico e stato ed e ancora oggi un ESEMPIO PER TUTTI D’ONESTA’ POLITICA E MORALE!! In CULO a chi ancora oggi lo vuole morto perchè scomodo!!!!

  11. Del tentativo di Sofia se ne parla dettagliatamente nel libro di Giovanni Fasanella e Corrado Incerti. Lo stesso Macaluso ne ha più volte parlato. Io penso che Berlinguer stesse forzando equilibri che ancora oggi condizionano la vita politica del paese. Delle conseguenze di Yalta ha parlato Gianni De Michelis. Quindi non credo a “complottismi” bensì a storia ancora troppo recente per essere compiutamente scritta

  12. C’è un’inchiesta giornalistica sul caso Sofia che risale al 1991 e che è stata pubblicata nel 2004 da Giovanni Fasanella e Corrado Incerti; quanto alla documentazione proveniente dagli USA, abbiamo fatto riferimento al materiale di Filippo Ceccarelli e ad altri articoli che trovate pubblicati nel DataBerlinguer! EB.IT STAFF

  13. caro Camillo come sono vere le tue parole….e scusa se ti do del tu…hai ragione su tutto…..come liberarci…sarà dura…soltanto un vento nuovo…giovane….entusiasta…può capovolgere la dannata situazione in cui ci troviamo…..ma finchè abbiamo questi personaggi..intendo sinistra non andremo da nessuna parte….so che è scoraggiante il mio discorso….il sacco vuoto….non ci da prospettive animo e un pò di fiducia ma….è dura ..molto dura…..

  14. ma quelli di 50 o 60 anni e più che si stuoiscono dei piani anti Enrico mi fan ridere: MA DOVE CAZZO ERAVATE E COSA PENSAVATE ZUCCONI!!!! E poi cosa credete anche alle BRIGATE ROSSE??? Magari si è vero?? Roba da matti..si meravigliano!

  15. BERLINGUER, L’ URSS E LE FALSITA’ DI OCCHETTO.
    Chi ha seguito le vicende di Berlinguer e dell‘ URSS sa benissimo che i rapporti sono sempre stati di enorme e abissale distanza.
    Nel 1969 quando non era ancora segretario, come capo delegazione del PCI a Mosca, si rifiutò di sottoscrivere la relazione finale. La presa di posizione, inattesa e all’ epoca “scandalosa”, fu memorabile: tenne il discorso decisamente più critico in assoluto fra quelli che mai leaders comunisti abbiano tenuto a Mosca, rifiutando tassativamente la “scomunica” dei comunisti cinesi e criticando aspramente l’invasione sovietica della Cecoslovacchia che definì la “tragedia di Praga”, evidenziato le radicali divergenze affioranti nel movimento comunista su temi fondamentali come la sovranità nazionale, la democrazia socialista e la libertà di cultura.
    Come poi dimenticare il discorso di E. Berlinguer nel 1977 a Mosca “sul valore universale della democrazia”.
    La visione politica di Enrico Berlinguer è stata da sempre ostile e avversata dall’ URSS.
    E veniamo agli aspetti più noti o eclatanti.
    1) – L’attentato del KGB alla vita di E. Berlinguer a Sofia, non è una novità, ne parla già Giuseppe Fiori nella sua biografia di E. Berlinguer del 1989.
    2) – Varie inchieste giornalistiche e giudiziarie mettono in evidenza il ruolo importante del KGB nel rapimento e nell’uccisione di Aldo Moro, con la tacita approvazione e non interferenza della CIA, (buon ultimo in questa direzione sono le prove riportate nel libro del giudice istruttore del rapimento Moro, il magistrato Ferdinando Imposimato nel suo libro su Moro, dal titolo “Doveva Morire”).
    La motivazione politica di tale presa di posizione da parte dei Sovietici è semplice : Il PCI con il Compromesso Storico metteva in discussione la via Sovietica al Socialismo e poteva essere di esempio ad altri partiti comunisti nel resto del mondo, mettendo così in ombra la leadership politica di Mosca.
    Ammesso che queste ultime 2 ricostruzioni non siano la totale verità ma solo un fondato sospetto, se ne deduce che uno dei maggiori nemici internazionali della Politica di E. Berlinguer sia stata L’Unione Sovietica, o almeno si doveva avere il sospetto molto fondato che lo fosse.
    OCCHETTO NON HA MAI SAPUTO O SOSPETTATO NULLA DI TUTTO CIÒ ?
    Occhetto ha fondato la sua Svolta su diversi cardini, dei quali uno dei più importanti era il ritardo del PCI nell’affrancarsi dalla Politica Sovietica, quasi che fino allora si fosse stati fedeli servitori di Mosca.
    Allora due sono le cose:
    o Occhetto doveva essere un poco lento dal punto di vista mentale, il che non è escluso, visto che era rimasto probabilmente ai tempi del primo Togliatti,
    o viceversa ha stravolto la Storia del PCI per fini personali e strumentali, recando un danno enorme non solo al futuro Partito, ma anche alla memoria di E. Berlinguer e di tutta una generazione di militanti e dirigenti che lottavano per un mondo migliore e tutto avevano in testa tranne che l’Unione Sovietica.
    Sepolto ormai il PCI, questa falsità e questo crimine della memoria storica è ciò che fa più male e che Occhetto, se ha un minimo di coscienza, un posticino piccolo all’interno del suo smisurato ego, si porterà come rimorso, come ferita aperta e sanguinante per tutta la vita.

  16. Non è scioccante la cosa per me che ho 53 anni.E’ sempre stato così,tutti i servizi segreti di tutti gli stati dopo un congruo numero di anni rivelano notizie secretate,però quando sono sicuri che le vecchie generazioni ormai sono morte o quasi,mentre le nuove non sanno neanche di quello che si parla! E’ un trucco molto vecchio,basta chiedere a Cossiga!

  17. ho già avuto modo di scrivere cosa diceva la mia mamma, relativamente ai “segreti” politici e/o di guerra, mi fa piacere riscriverlo: si saprà la verità quando non ci sarà più nessuno che possa conterstare. Una volta la durata della vita era mediamente più coirta di adesso a voi quindi fare il calcolo di quando verranno fuori le “VERITA'”……

  18. quale il ruolo di Gladio nella “option number four”? Forse Kossiga potrebbe rispondere….

  19. e se Berlinguer fosse stato ucciso. non è la prima volta che il dubbio si insinua nella mente….

  20. Berlinguer morendo ha portato via ideali e passione, impegno e serietà, coerenza e dirittura morale e specialmente quell’aflato spirituale dato dalla solidarietàe dal comunismo (inteso come filosofia di vita)… tutte cose che i politici attuali, Bersani, Franceschini e D’Alema in testa, si sognano di avere.

  21. come si fà a dire certe affermazioni di una persona degna di definirsi COMUNISTA!!Enrico era una persona onesta e chira che credeva nella democrazia e nella libertà,cioè un vero comunista!!contro ogni tipo di oppressione, voleva edificare l’eurocomunismo in contrapposizione alla linea filosovietica che era solo dittatori e falsi comunisti…

  22. non ho mai pensato che le BR fossero comuniste, nè mai lo crederò. Hanno fatto di tutto per danneggiare il PCI e di certo berlinguer era una persona fastidiosa per loro. Era un vero leader e la gente si fidava di lui, come ci si fida di un padre.

  23. Berlinguer si può definire l’ultimo segretario effettivo del PCI, ma la progressiva socialdemocratizzazione del partito fu un suo errore strategico.

  24. A CHI ERA VENDUTO SE TUTTI LO VOLEVANO MORTO, ELENCHIAMO ALMENO UN PAIO. POI COSA CENTRA SE UNO PROVIENE DA UNA FAMIGLIA DI ORIGINI BORGHESI ENON OPERAIA, CONTONO LE IDEE E NON IL POTAFOGLIO. Anche Bertinotti viene da una famiglia straricca, ma era di estrema sinistra: Bisogna cominciare a coordinare le idee perchè secondo il mio parere siamo fuori dai parametri!!

  25. io quel periodo non l’ho vissuto quindi quello che so l’ho appreso leggendo e ascoltando, ma le br erano ottuse: probabilmnte avevano anche dei lati buoni, ma arrivando ad usare la violenza hanno cancellato tutto. l’eliminazione del “nemico” non va mai bene, perchè è come essere in dittatura: non mi piaci quindi ti elimino. berlinguer a quanto so è stato un grande leader, un uomo che ha portato la sinistra a grandi risultati, che l’ha fatta camminare e arrivare a dei livelli mai più raggiunti….ha dimostrato di capire la classe operaia che non ha mai vissuto personalmente, e loro l’hanno premiato per questo….è un limite di certa sinistra considerare meno di sinistra chi non discende da operai….lo vivo sulla mia pelle tuttoggi. mio nonno era operaio, mio padre è laureato e io studio e siccome non vado in giro vestita come nel 68 sono meno di sinistra….

  26. si fa presto a giudicare le br aprioristicamente.Gli errori che hanno commesso sono imperdonabili ma alcune scelte politiche del pci di quel periodo sono altrettanto grossi errori che analizzati da menti per niente lucide dei brigati hanno prodotto ignobili reati

  27. Non so quanto ci sia di vero nel fatto che molti lo volevano morto, fatto sta che enrico stava mettendo a rischio gli equilibri prestabiliti, cosa molto grave sia dal punto di vista atlantico che da quello del falso comunismo sovietico.

  28. La morte purtroppo, almeno in italia ha la brutta abitudine di portarsi via gli errori fatti in vita. Berlinguer è un fulgido esempio di quanto a volte si diventi sciocchi difronte a un evento simile. Lui come tutti gli esseri umani,e sottolineo tutti ha commesso degli errori:il compromesso storico era una risoluzione di un conflitto che la base del PCI e non solo non sentiva ancora acuito. e ce ne sono altri, che seppur a lui non direttamente additabili possono senza dubbio essere ascritti ad una linea mai sopita all’interno dei comunisti italiani: quella di raggiungere il risultato senza guardare ai mezzi profusi per raggiungerlo….

  29. io voglio sperare che sia solo una supposizione quella dell’omicidio di enrico , perchè se cosi non fosse hanno tolto di mezzo il miglior politico che abbiamo avuto in italia. e si va a confermare uno scenario dove gli usa cercano di far da padroni in tutto il mondo decidendo le politiche degli altri stati…. ah cazzo ma è vero lo fanno dal 45!! sveglia raga sveglia

  30. ero a Livorno in quegli anni…amici nella polizia mi avevano accennato ad una specie di colpo di stato se i comunisti fossero andati al governo…leggendo questo ora mi vengono i brividi…….

  31. Se si leggono le memorie dell’ ex ambasciatore USA a Roma si capisce bene che le minacce fatte alla DC per non aprire ai comunisti erano reali, ne sapeva qualcosa Aldo Moro uscito pallidissimo dal colloquio con Henry Kissinger, l’unico ammesso a corte era Giorgio Napolitano…

  32. hai pienamente ragione, solo che dobbiamo svegliarci noi in questo paese… perchè i politici in italia ormai sono solo una casta io me li vedo seduti tutti a una mega tavolata a mangiare a sbaffo e a spartirsi questo paese. siamo noi che dobbiamo ripulire il parlamento e permettere a persone come enrico di guidarci verso una situazione politica seria e degna di essere chiamata tale. Anche perchè ormai la politica in italia è diventata gossip niente di più

  33. COSSIGA…IL BASTONATORE CHE COLPIVA SOLO UNA PARTE???…COMPLICE DELLE PIU’ GRNDI ED INDEGNE FACCENDE CHE HANNO INTERESSATO IL NOSTRO PAESE,DALLE BOMBE IN POI!!!!MENO MALE CHE DOPO UN CERTO TEMPO SI CREPA TUTTI…ANCHE IO…MA PER ADESSO E’ TOCCATO PRIMA A LUI….E SPERO CHE TANTI ALTRI SPORCHI TRADITORI DELLA PATRIA…MUOIANO PRIMA DI ME!!:)))

  34. Gli italiani lo amano ancora, ma i suoi compagni di partito, ancorati alla “tradizione comunista” dell’URSS, non lo amavano quanto noi. Perciò, secondo me, lo hanno ucciso. Se non ricordo mala, la causa naturale è stata l’infarto, e quello viene se hai grandi dispiaceri o preoccupazioni. Gliene hanno fatte di tutti i colori. “uccidendolo”.

  35. Gli italiani lo amano ancora, ma i suoi compagni di partito, ancorati alla “tradizione comunista” dell’URSS, non lo amavano quanto noi. Perciò, secondo me, lo hanno ucciso. Se non ricordo mala, la causa naturale è stata l’infarto, e quello viene se hai grandi dispiaceri o preoccupazioni. Gliene hanno fatte di tutti i colori. “uccidendolo”.

  36. E oggi? Anche oggi cercherebbero di ammazzarlo, lui, colto, onesto, intellettualmente tanto più elevato di tutti questi politici d’avanspettacolo di destra e di sinistra, una persona con un cervello tra un mare di lobotomizzati

  37. UN GRANDE UOMO…uno che amava la politica e la faceva per passione e per il bene di tutta l’italia! con lui a quest’ora magari l’italia sarebbe diventata un gran popolo con idee comuniste / socialiste ben fondate…!!! che uomo di politica ormai come lui non c’è nè! peccato avere 20 anni e non aver potuto vivere in tempo reale le sue gesta…GRAZIE ENRICO

  38. Berlinguer è morto per una emorragia cerebrale, e lascio’ un vuoto incolmabile nel panorama politico italiano. Fare dietrologia e complottismo mi sembra una scelta gratuita. Inutile tra l’altro. Visto il contesto in cui avvenne. Avrebbe avuto un senso nel 1976, con il PCI al 35%, non nel 1984.

  39. gli uomini prima o poi muoiono ciò che resta di loro e quello che sono riusciti a costruire e le idee quelle non muoiono mai continuano a camminare e a divulgarsi a vivere negli altri uomini per questo diciamo talvolta che alcuni non muoiono mai. berlinguer è uno di Questi.

  40. Ma infatti queste cose si sapevano mi lascia sempre in dubbio la sua morte precoce, anche se per ictus,. Chissà quante verità e quantii crimini occultati hanno segnato le sorti del mondo. Abbiamo il dovere di rendere immortali questi personaggi raccontandone la vita ed i loro pensieri. Attraverso i quali si può costruire un futuro migliore.

  41. per la stessa ragione per cui morì Moro, nessuno me lo toglie dalla testa, avrebbero cambiato l’Italia quei due grandi uomini, seppure di opposte sponde lavoravano per un solo obiettivo. Quanto ne avremmo bisogo ora! Gli straccioni della politica attuale sono davvero nulla a confronto, ma noi tutti non siamo esenti da colpe!

  42. nessuno ce lo toglierà ma purtroppo dovrebbe essere qui e con lui tutti coloro che gli somigliavano..avremmo tanto bisogno di loro!!!

  43. bah……!…che desse fastidio non lo metto in dubbio…..il dubbio mi viene…pensando che potenze come URSS—CIA…..SISDE……ECC…..ECC….non siano riusciti nell’eventuale intento……addirittura un golpe?????..neanche fosse FIDEL CASTRO…..!!!….sinceramente..prendo la notizia….con le molle….ma moooltooo…elastiche..però!!!!

  44. un pò la fine di Rosa Luxemburg, solo che la fucilarono i nazisti con l’avvallo dei sovietici. Allora esisteva il Patto Molotov-Ribbentrop.

  45. A d’alema e veltroni invece la cia gli paga le guardie del corpo. Sia mai gli succeda qualcosa….

  46. Certo che se al suo posto c’era Berlusconi, scuse per destabilizzarlo ne avevano a bizzeffe…..non c’era bisogno nemmeno lontanamente di pensare all’omicidio!!!

  47. fà così cacare il nanerottolo che nemmeno ci pensano a ammazzarlo…..

  48. Ma perche’ si parla di un grande Uomo e consumate i tasti per parlare di Berlusconi?

  49. e purtroppo Enrico e’ morto lasciando un vuotoa sinistra che mai si è riempito. Immaginiamo a questo punto che quelli della Cia abbiano brindato il giorno in cui a Padova la nobile e minuta figura di quel compagno sardo fu colpito mortalmente da un male improvviso e crudele.

  50. Grande Enrico ha lasciato veramente un vuoto…dopo di lui il nulla !!!!!!

  51. se lo avessimo compreso tutti prima … tutti staremmo meglio … probabilmente …

  52. Infatti Franceschini (BR) è stato il braccio armato degli interessi americani. (forse senza rendersene conto). Ed aggiungo: cari ragazzi è vero che Monti sia la cosa più giusta per l’Italia in questo momento storico ma che ciò lo debba determinare il mercato ovvero quelli che il mercato lo tengono in pugno credo debba peoccuparci un po non perchè sia avvenuto ma perchè ciò sia potuto avvenire. Ora se tutti sono seri occorre, per il bene del popolo Italiano, costreuire una struttura politica tale che nel futuro non avvenga che una crisi interna debba essere gestita da chi ha interessi diversi sull’Italia. Ma per fare ciò occorre che i partiti, o ciò che resta di essi, mettano da parte ogni altro obbiettivo che non vada in questa direzione anche a costo di cedere perzzi di potere e di poisizioni istituzionali.

  53. ad accumunare Kissinger e Franceschini è Moretti, non la CIA. Se mai la CIA è il filo conduttore tra Moretti e Kissinger. Bisogna distinguere tra le Br a firma Curcio, Franceschini, Cagol da quelle di Moretti, uomo al soldo della CIA attraverso Hyperion

  54. vi divertite a cercare il finale del film senza interessarvi minimamente alla trama. odio questa cosa di una parte malata della sinistra, la dietrologia e il senso del complotto. la morte di rino Gaetano, la morte di berlinguer. e i complotti e gli interessi. si ok, ma capire quello che hanno fatto in vita invece del perché sono morti mai?

  55. Era un grande comunista e spesso i “grandi” danno fastidio ai mediocri (vedi Breznev), agli invidiosi e ai sovversivi di destra (vedi Kissinger).

  56. Un film di Mel Gibson……lascia pensare che all’epoca la CIA facesse studi su un presunto farmaco che permettesse di far avere ictus a chi somministrato….per’appunto Enrico si sentì male dopo aver bevuto un bicchier d’acqua…..chiissà…ho molti dubbi sulla morte di Berlinguer…..

  57. Enrico Berlinguer e Alexander Dubcek, furono i due precursori del Socialismo nella libertà. Entrambi furono osteggiati dai comunisti stalinisti e dagli anticomunisti reazionari, i quali non avevano interesse che i partiti comunisti sperimentassero la giustizia sociale con la libertà, la convivenza del mercato con forti elementi di socialismo. Non so se Berlinguer morì per cause esterne, so però che in riferimento all’incidente di Sofia, anche Dubcek morì , dopo che fu riabilitato, in uno strano incidente stradale in Cecoslovacchia. La stessa morte, per ictus, di Togliatti, il quale parti per Yalta con grande timore per la sua vita, sapendo che andava a pronunciare il famoso discorso sulle Vie Nazionali al Socialismo, rimane misterioso.

  58. ci riflettessero i vari Veltroni e D’Alema che si sono affrettati a rinnegare un autentico personaggio di SINISTRA ormai nei miti di ogni persona democratica che ha a cuore lo sviluppo dello stato sociale e la difesa dei diritti di tutti, soprattutto delle classi meno protette. Che stava sullo stomaco all’America e alla Russia è emblematico

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