Su Wojtyla e le accuse di indegnità morale rivolte a QdS

“Vergogna! Berlinguer era un signore!”, “Stronzi”, “Pezzi di merda”, “Coglioni”, “Comunisti”, “Teste di cazzo”, “Cornuti”, “Delinquenti”, “Eretici”, “Anticlericali”, “Para-fascisti”, “Indemoniati”, “Cultori dell’odio”, “Avete la faccia come il culo di Stalin!”, “Merde”, “Feccia revisionista!” e tanti altri commenti che per decenza e ragioni di tempo evito di riportare, anche perché penso che i precedenti abbiano ben reso l’idea.

Ebbene, che cosa mai avremmo fatto per meritarci questa sequela di insulti e le accuse di “profanare l’immagine di un santo”, “prendervi le percentuali sul libro”, “convertirvi ad una bieca operazione di mercato”? Assolutamente nulla paragonabile ad una bestemmia o all’omicidio di un giudice, di un poliziotto o di un cardinale. Semplicemente abbiamo ripubblicato qui su Qualcosa di Sinistra un’intervista apparsa su “I Quaderni de L’Ora“, storico giornale antimafia di Palermo, a Ferruccio Pinotti, autore assieme a Giacomo Galeazzi, del libro edito da Chiarelettere “Wojtyla Segreto“, dove venivano ricordati aspetti del pontificato del papa polacco neo-beato che non sono stati affatto menzionati nella propaganda ufficiale (perché di propaganda trattasi). Ad esempio, il fatto che non tutto il clero era d’accordo sulla beatificazione, in particolare Giovanni Franzoni, già abate di San Paolo fuori le Mura (nella cui veste – equiparata a quella di vescovo – ha partecipato al Concilio Vaticano II), e Hans Kung, il più grande teologo cattolico esistente (maggiori dettagli su MicroMega).

Ma del resto la stessa prefazione al libro è firmata da Monsignor Domenico Mogavero, dal 2007 vescovo di Mazara del Vallo, che ricopre anche la carica di presidente Cei per l’Immigrazione, e da anni impegnato nella battaglia per la legalità e contro la mafia, tra l’altro postulatore nella causa di beatificazione di don Giuseppe Puglisi, il parroco di Brancaccio (Palermo) ucciso dalla mafia.

Ebbene, dov’è lo scandalo? In quell’intervista Pinotti ricorda tutta una serie di “spunti critici” (esposti nel dettaglio sul Fatto Quotidiano) per cui la beatificazione del papa polacco sarebbe stata alquanto inopportuna e, con un’evidente ed esagerata provocazione, lo paragona a Papa Alessandro VI (il sanguinario papa Borgia). Non avessimo mai pubblicato questa intervista: un consistente manipolo di sedicenti berlingueriani (che su fb sono oltre 167.000)  ci ha accusato di qualsiasi indegnità, dal fatto che avessimo interessi convergenti con il libro (vi assicuro che non conoscevamo manco gli autori prima di imbatterci in quella intervista) a quello, spregevole per chi conosce il grande lavoro di ricerca storica che portiamo avanti con EB.IT, di usare l’immagine di Enrico Berlinguer per fare politica anti-clericale e condurre battaglie personali contro il Vaticano (eh, già, ci pare proprio che ne abbiamo tutta la forza; l’età media di chi scrive su questo blog è 20 anni e certo non abbiamo le finanze vaticane, anzi, diciamo che non abbiamo proprio finanze).

Posto che il commento più divertente è stato quello di un tale che dava ragione a Renzi, accusandoci di essere schiavi di una mentalità preistorica (ah, fortuna che siamo noi a non capire nulla di Berlinguer), ci pare davvero assurdo essere messi alla gogna da gente che di Enrico, se va bene, si ricorda una volta all’anno (non ci pare di aver visto grandi contributi da parte di chi ci ha accusato addirittura di essere posseduti dal demonio), o che ne è fan semplicemente perché, grazie a noi, ora è tornato un po’ di moda (ma giusto il tempo che qualche leader Pd non ri-sdogani Craxi come modello di virtù civile da imitare).

I fatti sono questi: noi abbiamo riportato due articoli presi da due giornali autorevolissimi perchè ci sembravano di interesse generale; in cambio abbiamo ricevuto perlopiù insulti e addirittura minacce di morte. Ed eravamo in casa nostra, ovvero tra gente che si dichiara “berlingueriana”. C’era una piccola parte orientata al buon senso, che giustamente invitava ad argomentare, anziché insultare, ma nulla, gli insulti continuano tutt’ora.

Ebbene, sapete che cosa ho dedotto da ciò? Che è per questo che Enrico e Sandro non trovano più cittadinanza a Sinistra. Perché la Sinistra si è berlusconizzata e nemmeno se n’è accorta. Perché se per aver ragione deve insultare come un berluscones qualunque, allora veramente non c’è più speranza. Diceva Gaber: “Io non ho paura di Berlusconi in sè, ma del Berlusconi in me.” Ecco, qui sta la chiave di tutto. Perché se nemmeno si può dire quello che dicono sentenze e carte processuali, cioè che lo IOR di Marcinkus riciclava il denaro di Cosa Nostra, finanziava Sindona e Calvi, che a loro volta finanziavano la P2, allora veramente per questo Paese non c’é più speranza. Con buona pace di quelli che, come noi di Qualcosa di Sinistra, pensavano si potesse fare ancora qualcosa di buono cercando di far riflettere la gente e di non farla ragionare solo per slogan.

32 commenti su “Su Wojtyla e le accuse di indegnità morale rivolte a QdS”

  1. sì giusto.. ma la conquista delle tv ha dato quest’egemonia comportamentale… che fare?

  2. Cara Enrica, non sappiamo di cosa tu stia farneticando. Non abbiamo pubblicato alcun articolo a firma di Giacomo Galeazzi qui sulla fanpage di Enrico, nè su QdS, nè su nessun altra parte. L’unica cosa che abbiamo pubblicato è stata un’intervista a Ferruccio Pinotti, coautore del libro “demoniaco” assieme a Galeazzi. EB.IT STAFF

  3. solidarietà è un nostro slogan….allora non offendiamo la memoria di chi è stato un grande uomo,io sono ateo,ma ho amato un grande uomo che non ha fatto del male anzi,i retroscena lasciamoli ai frequentatori di bettole,solo questo.che poi esprimere un parere un pensiero è parte di vera democrazia,ma non infangare la memoria di chi ha insegnato molto non solo ai credenti,ma al genere umano.

  4. Purtroppo il proclamarsi di sinistra non è sinonimo di intelligenza. Il fatto di insultare solo perchè non si è d’accordo con qualcuno è tipico di chi segue delle idee o delle persone in maniera acritica, fideistica, al limite dell’idolatria, e considera una bestemmia eventuali critiche all’oggetto della venerazione. Avete tutta la mia solidarietà

  5. Ragazzi… la si pensa tutti + o – allo stesso modo, credenti o meno, con reciproco rispetto. Siamo tutti esasperati per la situazione sociale presente e sappiamo che non apparteniamo al gruppo di chi tira su casino per farsi i cosiddetti “cavoli sua”

  6. giovanni paolo secondo non è stato un grande… non ha scomunicato pinochet, è stato sempre dalla parte dei dittatori sudamericani, questi avvenimenti mi fanno sempre più credere che dio non esiste.

  7. questo è il mio primo post, vi seguo da poco (gennaio 2011 circa) ma ho subito apprezzato l’idea e lo spirito di questo sito (perdonate l’ani lingus :P).
    prima di tutto devo dire che non mi definisco un Berlingueriano perché, a parte mi sa di pensiero settario, quando ho scoperto il suo pensiero avevo già le mie idee, ho scoperto in seguito che erano quasi identiche alle sue; arrivando al motivo del mio commento: devo constatare che molte persone di mia conoscenza che si reputano berlungueriane o anche solo di sinistra, in realtà non lo sono minimamente (per quella che è la mia idea di Sinistra) quindi che vi siano stati rivolti insulti e minaccie in seguito all’articolo su-citato mi indigna e mi angoscia ma non mi stupisce più di tanto (anche se in tutta franchezza speravo che questo sito fosse un’isola felice, scevra da ogni contaminazione di berlusconismo e estremismo).

  8. io ho la moglie polacca, ma quando ricordo la benedizione a Pinochet ed il saluto dal balcone, quando ricordo la sosta nel sud africa razzista, quando ricordo la benedizione di marcos e di sua moglie, allora non ci litigo, non potrei, ma glielo ricordo come un pugno allo stomaco. non parlo di ior, calvi, marcinkus, sindona . . . perché altri ne sanno più di me

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