Prodi: “Un nuovo 25 Aprile con il senso di un destino comune”

“Per avere un nuovo 25 Aprile dobbiamo riacquistare il senso di un destino comune. Il che significa rispettare lo spirito dell’Assemblea Costituente e ritrovare il valore delle regole, come sono scritte nella nostra Costituzione. Regole che non possono divenire uno strumento di sopraffazione e che non possono essere mutate a seconda della nostra convenienza”

Queste le parole dell’ex Presidente del Consiglio Romano Prodi. Queste le parole che ogni italiano democratico vorrebbe sentire il giorno della liberazione. Queste le parole che riempirebbero di orgoglio di chi la Resistenza l’ha fatta, chi sui monti combatteva per dare un futuro al nostro paese. Chi faceva le staffette, chi rischiava ogni giorno una scarica di mitra o rischiava il rastrellamento dei nazisti. Queste le parole che fanno sentire meno soli i parenti delle vittime delle Fosse Ardeatine, di Marzabotto, e di tanti altri crimini nazisti in Italia. Queste sono le parole di chi ha servito lo Stato e ne ha sempre portato rispetto, queste sono le parole di chi dalla nostra storia ha imparato, di chi rispetta la nostra storia, di chi non sputa in faccia ai Fratelli Cervi, a Giovanni Pesce e a tutti i martiri della Resistenza.

Bisogna quindi ritrovare quel senso di un destino comune, come quello che ispirò i combattenti delle montagne e delle città, come quelli che piuttosto che servire la Repubblica Sociale Italiana raggiunsero i partigiani sulle montagne, come quelli che lottarono prima e ci diedero poi una Costituzione, come Sandro Pertini.

La nostra Repubblica è nata su quei monti e su quelle strade dove i combattenti rischiavano la propria vita per darci un futuro migliore; non rispettare quei valori, quelle regole nate dopo il Ventennio e dopo l’occupazione nazista, vuol dire sputare in faccia a chi ha lottato ieri per darci oggi le libertà di cui godiamo.

Restiamo uniti oggi come lo furono i partigiani ora per una Repubblica democratica, che non opprima l’individuo ma che offra opportunità sociali per tutti. Per non far tornare più il barbaro invasore, per non farci più soggiogare da una dittatura, per continuare a tener vivo nei cuori degli italiani gli ideali costitutivi della nostra Repubblica.

Il 25 aprile non è una ricorrenza, ora e sempre resistenza!

25 commenti su “Prodi: “Un nuovo 25 Aprile con il senso di un destino comune””

  1. senza retorica, ma visto che si ha paura a nominare la parola, io ricordo i compagni comunisti morti per la liberta’. In un paese dove la parola comunista viene fatta passare come un insulto, per me resta la migliore delle parole possibili. Anche in memoria di chi in none di quell’ideale ha sacrificato la vita per la nostra democrazia.

  2. Un destino comune, bella la frase di R. Prodi, l’ultimo Presidente del Consiglio che abbiamo avuto.

  3. è triste pensarlo… ma… io che per lavoro… “raccolgo”.. ancora oggi! i pezzi di quegli incredibili fatti…, penso che ,invece, NON CI SIA più quel senso di provenienza. Provenienza dalla pura lotta per sopravvivere..; oggi ci sono i soldi facili.. il gf.., non si ha la minima idea di cosa abbia rappresentato la guerra e quindi la LIBERTA’ nel nostro paese. Molta poca fiducia nel futuro.

  4. Il 25 aprile ci ha liberato dal nazi-fascismo. io non ne sono molto convinto. Quando sono costretto ad ascoltare le invettive di qualche nostro capo eletto dal popolo, mi pare di ascoltare la parafrasi di qualche discorso di 70-80 anni fa, manca il balcone ma c’è il predellino.

  5. rivivere il 25 aprile….ricordandosi che oggi è più che mai in pericolo la nostra libertà…la nostra democrazia…..il nostro vivere di generazione libera …non cadiamo nell’imbecillità di alcuni…..e perchè no pagati…per stravolgere ciò di cui …nella maggior parte…ignorano completamente il significato…..

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