Napolitano è pronto a dire BASTA

La misura è colma, anzi, è già stata superata da un pezzo. Con gli ultimi show a Roma e a Milano, dove il Cavaliere ha rispolverato tutto il repertorio di 17 anni di Berlusconismo (con qualche novità circa una presunta moralità nuova), il Capo dello Stato pare essere risoluto ad entrare a gamba tesa nel cosiddetto processo breve, approvato alla Camera, e quello lunghissimo, in discussione al Senato.

Sullo strumento che Napolitano userà per dare un messaggio più forte del solito al Paese, ma soprattutto alla sua classe politica, non è ancora stato deciso nulla, ma quello che si sa da fonti vicine al Quirinale è che i punti su cui ruoterà questo messaggio saranno l’esigenza di ripristinare un giusto “bilanciamento tra i poteri dello Stato” e che qualsiasi investitura politica popolare, per quanto plebiscitaria, ha pur sempre “dei limiti dettati dalle regole della democrazia” che non possono in alcun modo essere disattesi. E’ risaputo che il Cavaliere, facendosi beffa della Carta Costituzionale, dei limiti dettati dalle regole della democrazia se ne frega, così come del resto ha detto di fregarsene l’illegittimo presidente della giunta regionale lombarda Roberto Formigoni (talis pater, talis filius).

Se ufficialmente il Capo dello Stato non è stato informato di nulla dal Governo delle ultime iniziative in materia di giustizia, ufficiosamente, invece, sa perfettamente dove vuole andare a parare il Cavaliere e ha fatto chiaramente capire, a chi lo segue da vicino, che così com’è uscita dalla Camera la legge lui non la firmerà mai. Così come l’eventuale legge sulle intercettazioni e quella sul processo lunghissimo. Il che è già di per sè un evento di proporzioni epocali, data la propensione passata del Presidente Napolitano di firmare finanche il decreto salva-liste, contrario alla legge 400/1988 che regola l’uso della decretazione d’urgenza da parte del Governo. Ma non stiamo a rimuginare sul passato, l’importante è che finalmente si metta fine a questo ridicolo governo che sta in piedi grazie al voto di trasformisti interessati solo ai propri interessi e non a quelli degli italiani. E lo scioglimento delle Camere, appare l’unica soluzione (anche perché, sondaggi alla mano, il Cavaliere non ha più la maggioranza degli Italiani).

Nessun governo di “decantazione” (servirebbe a ridare solo ossigeno elettorale e ad aumentare i consensi del Cavaliere), si vada a votare, il centrosinistra può vincere (è avanti nei sondaggi) e si impegni, nella prima seduta delle Camere, ad approvare gli storici ddl presentati nel corso di questa e della passata legislatura sulle televisioni, il conflitto di interessi, la legge elettorale, la giustizia. Leggi che devono essere approvate entro i primi 100 giorni della legislatura. Pena perdere non solo la competizione elettorale, ma anche un importante appuntamento con la Storia (come è stato fatto, immancabilmente, nel 1994).

28 commenti su “Napolitano è pronto a dire BASTA”

  1. Fallo, compagno Napolitano! Fallo…che voglio prendermi, per festeggiare, la sbornia del secolo…e poi non vedo l’ora di tornare a votare e di mettere una bel segno netto sulla falce e il martello! :)

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