Il Nostro Grido Più Forte

di Irene Meloni, inviato tramite il modulo “Qualcosa di Sinistra DILLA TU!” a qualcosadisinistra@enricoberlinguer.it

Voglio dire qualcosa di sinistra, e lo voglio dire per me stessa. Per ricordarmi di chi sono, di cosa penso, e soprattutto per ricordarmi di essere ancora in grado di pensare.

Voglio dire qualcosa di sinistra ai cosiddetti “fascisti” di oggi, per far sentire la mia voce, la nostra voce, per mantenerli all’erta e ricordare loro che non sono i soli ad essere forti; la sinistra c’è, vigila, attende; e se loro fanno rumore, noi siamo qui, nella nostra guardia silenziosa, nella nostra dignità, e li teniamo d’occhio.

Voglio dire qualcosa di sinistra davanti al Parlamento; vedi mai che qualcuno mi senta e si ricordi il senso di ciò che sta facendo, se mai l’ha saputo; si ricordi di una militanza avvenuta in un tempo lontano, quando ancora i compromessi erano inaccettabili, e quando ancora la politica si faceva per strada, in maniche di camicia.

Voglio gridare qualcosa di sinistra ad Arcore, per essere chiamata comunista; per riconquistarmi la mia dignità di donna, di studentessa, di giovane lavoratrice; e per far capire a certi signori che una ragazza può essere bella, e anche intelligente; che non deve nel modo più assoluto essere costretta a scegliere tra il suo cervello ed il suo corpo; e che il sesso a pagamento è umiliante e svilente per la dignità della donna almeno quanto lo è per quella dell’uomo.

Voglio dire qualcosa di sinistra in uno studio Mediaset, in modo da essere ascoltata da tutta quella parte d’Italia che non sente mai niente di sinistra, e che probabilmente non sa nemmeno bene cos’è. Voglio tenere un lungo discorso sulla storia del comunismo e del socialismo nel confessionale del Grande Fratello; voglio parlare dei movimenti studenteschi e dei collettivi al tg di Emilio Fede; voglio raccontare la Resistenza di ieri e di oggi sui divanetti di “Uomini e donne”.

Voglio dire qualcosa di sinistra nelle scuole, in ogni singola scuola d’Italia, dovessi metterci tutta la vita; perchè i ragazzi di 15, 16, 17 anni, che a noi sembrano ancora bambini, in realtà sono già giovani persone con pensieri ben definiti, e sono assetati di cose vere, di ideali in cui credere; e se ascolteranno qualcosa di sinistra, la ripeteranno, la approfondiranno, la faranno loro, con una passione che ad un adulto non sarebbe mai possibile.

Infine, voglio sussurrare qualcosa di sinistra su tutte le tombe dei caduti, di quei caduti in nome della resistenza, che sono morti per dare a noi oggi la possibilità di dire qualcosa di sinistra.
Perchè il loro silenzio sia oggi il nostro grido più forte.

13 commenti su “Il Nostro Grido Più Forte”

  1. tutti possiamo dire qualcosa di sinistra.tante parole sono di sin istra,ma bisogna adattarle alla comprensione della gente per ricavarne consenso. sensa consenso restano solo belle parole di sinistra. il pci oltre il 30% non è andato al governo. oggi alcuni si ostinano a chiamarsi comunisti pur senza consenso. non gli va bene ne il pd ne il sel. dicono cose di sinistra ma agevolano la destra.

I commenti sono chiusi.