“Sì leghisti, No funerale”

Questa settimana ho voluto riportare qui una notizia di cronaca che mi ha fatto particolarmente…sorridere.

Quando muoio, seppellitemi avvolto nella bandiera di San Marco“. Con questa richiesta Luigi Sartorelli aveva lasciato i propri familiari. Lo aveva chiesto ai suoi amici del cuore. Aveva tirato su decine e decine di ragazzi cresciuti leghisti a Mestre e dintorni. E proprio loro, quando la bara di Gigi è stata sollevata sul sagrato della chiesa di Santa Maria di Lourdes in via Piave, a Mestre, hanno voluto rendergli l’ultimo omaggio, tener fede all’ultima promessa, spiegando una bandiera della Serenissima e stendendola sopra il feretro. Ma qualcosa è andato storto (per fotuna?).

Don Renato Mazzuia, il parroco chiamato a celebrare le esequie, ha subito fermato il corteo funebre: “Con quella bandiera lì sopra, non lo benedico neppure“, ha sentenziato ai famigliari. Ne sarebbe nato un diverbio, secondo quanto riferiscono gli uomini del Carroccio, che alla fine hanno ceduto: la bandiera del Veneto è stata tolta e solo allora la bara è stata lasciata entrare in chiesa, dove il funerale si è poi svolto normalmente. A riguardo di tale vicenda il Corriere Veneto scrive: “Un episodio che ci ha amareggiato moltissimo – racconta Alessandro Vianello, segretario cittadino della Lega – ci è sembrata una forzatura senza senso, in un momento triste, in cui si cerca soltanto di salutare degnamente chi ci ha lasciato, dando pace alle sue ultime volontà e stando vicini alla sua famiglia“.

Il deceduto aveva fondato la sezione mestrina della Lega all’inizio degli anni Novanta, era stato segretario cittadino fino a quattro anni fa ed aveva guidato la circoscrizione del partito sulla terraferma fino al tragico arresto cardiaco che l’ha stroncato a 67 anni, il movimento aveva portato in via Piave un cuscino di rose a comporre il Sole delle Alpi e, appunto, il vessillo del Veneto e chi più ne ha più ne metta, insomma.

Abbiamo evitato di portare con noi le bandiere del partito – spiega Vianello – che pure gli avrebbero fatto piacere, proprio perché abbiamo pensato che potessero essere strumentalizzate e potesse nascerne qualche polemica spiacevole“. Per scatenare un putiferio è bastata quella della regione. Pare che all’origine della decisione di don Mazzuia di non lasciare che la bara entrasse coperta dalla bandiera via sia una precisa disposizione del Vaticano, che vieta di esporre all’interno delle chiese simboli di partito.Alla fine della vicenda il funerale si è svolto normalmente senza vessilli particolari anche se gli amici di Luigi Sartorelli non hanno rinunciato ad una piccola rivincita: si sono infatti organizzati e all’uscita dalla chiesa l’hanno accolto schierati con le bandiere del Veneto sollevate al cielo.

Che dire… la Lega è “troppo” anche per il Vaticano.

17 commenti su ““Sì leghisti, No funerale””

  1. Attualmente stanno parlando solo loro senza alternative apparenti. Se le persone civili ricominciassero a parlare ed a riprendersi da questo delirio, questi inetti scomparirebbero all’istante come se mai fossero esistiti. Questo lo dobbiamo capire senza paure.

  2. voleva semplicemente essere sepolto con la bandiera della regione veneto(è un simbolo regionale non di partito). Mi sembra che stiamo diventando intolleranti anche qui..oggi uno non può fare i ..zzi suoi neanche da morto? Non attacchiamoci a ‘ste cose..

  3. Diciamo subito una cosa: la Repubblica di Venezia non ha storicamente nulla a che vedere con il branco di ignoranti oggi denominati “Lega Nord”, né rappresenta in alcun modo un ascendente storico del vergognoso movimento leghista. La Serenissima è stato uno stato libero, che per mare ha esportato ed importato per e da il mondo cultura, arte, scienza, filosofia, il tutto in un clima così apertamente multiculturale che i poveri lobotomizzati leghisti non riuscirebbero mai a comprendere, merito per il quale oggi dovremmo perlomeno rispettare la sua storia. Ora, che il povero moribondo leghista non riuscisse a distinguere, come tanti, la differenza abissale tra Lega e Serenissima, non mi meraviglia, ma che un ministro cattolico impedisca l’ingresso in chiesa di tale vessillo (in nome di quale nobile principio, poi??), ecco, questo mi urta un po’, e non posso certo, neppure stavolta, condividere la posizione della Chiesa Cattolica.

  4. Questa è una vicenda “singolare”…. non condivido niente di ciò che sostiene la Lega Nord, ma da cattolico e sostenitore della democrazia e della libertà di pensiero credo che il simbolo di Venezia offendesse la chiesa, per cui è stato fatto un errore.
    Sono per il pieno rispetto delle volontà dei defunti e semmai a proposito di bandiere non vedo il motivo di ossequiare con bare tricolori solo coloro che muoiono svolgendo il loro lavoro in presunte “missioni di pace” e non tutti gli altri italiani che perdono la vita sul lavoro nell’indifferenza generale e senza funerali di stato.

    • Errata corrige:

      Questa è una vicenda “singolare”…. non condivido niente di ciò che sostiene la Lega Nord, ma da cattolico e sostenitore della democrazia e della libertà di pensiero credo che il simbolo di Venezia NON offendesse la chiesa, per cui è stato fatto un errore.
      Sono per il pieno rispetto delle volontà dei defunti e semmai a proposito di bandiere non vedo il motivo di ossequiare con bare tricolori solo coloro che muoiono svolgendo il loro lavoro in presunte “missioni di pace” e non tutti gli altri italiani che perdono la vita sul lavoro nell’indifferenza generale e senza funerali di stato.

  5. La padania nn esiste, e’ un’invezione di bossi e dei suoi accoliti e ora anche del trota “10.000 euro al mese) alla faccia dei disoccupati.Esiste la val padan nebbiosa, uggiosa e invivibile. BOSSI falla finita hai rotto il cazzo

  6. Lo so che le cose non sono sullo stesso piano ma facciamo finta che il deceduto fosse stato un ex partigiano e avesse chiesto di venire sepolto avvolto nella bandiera rossa o in quella italiana, e il prete si fosse rifiutato: avremmo reagito nello stesso modo oppure avremmo applicato il nostro consueto doppiopesismo e gridato allo scandalo?

  7. Ci siamo dimenticati quando il glorioso PCI di Granmisci ,Togliatti e Berlinguer erano nell’indice della chiesa,quando se eri comunista venivi puntato con il dito,non potevi andare negli U.S.A……..ma sitemi un po voi ,un nome di un comunista che abbia bruciato una bandiera italiana in piazza?o che abbia portato in parlamento un cappio , ora i leghisti sono al governo.Non possiamo senpre essere buonisti,il buonismo e il male dell’Italia.Per fortuna ce il compagno NAPOLITANO.

I commenti sono chiusi.