Scuola e tecnologia



Stanchi della vecchia lavagna nera dove la maestra faceva stridere i gessetti? Siete stufi di non riuscire a decifrare le lettere scritte ai margini o confuse da un riflesso della finestra? Non vedete l’ora di abbandonare quegli spunzoni di gesso rimasti che ti costringono a scrivere con le unghie e quei cancellini che a scuoterli rilasciano cumulonembi di polvere? D’ora in poi questi problemi non sussisteranno più. Arriva, infatti, direttamente dalla fiera mondiale Bett di Londra sulle innovazioni tecnologiche in ambito didattico la nuova lavagna touch screen, progettata dalla Smart Technologies e punta di diamante di tutta l’esposizione londinese, surclassando iPad vari arricchiti da nuovi optional come casse acustiche, microfoni, videocamere e programmi che riconoscono la scrittura a mano; o il Go-Robo Programmer, un robottino che insegna ai bambini a scrivere con metodi non consueti e divertenti; o nuovi network di supporto all’insegnante per gestire meglio il lavoro degli alunni e i loro compiti; o ancora nuove tecnologie che permettono un risparmio energetico attraverso un controllo delle apparecchiature elettroniche.

Tutto questo è stato messo in secondo piano dalle nuove lavagne, se si possono ancora chiamare così, progettate secondo un rivoluzionario sistema di touch. Questi strumenti sono infatti dotati di una fotocamera incorporata nel telaio, che permette di riconoscere qualsiasi input proveniente dall’esterno, che sia esso un dito, una penna normale o qualsiasi altro oggetto che tocchi lo schermo della lavagna, oltre, ovviamente, all’apposito pennino annesso al prodotto. Il passo in più però lo garantisce un ulteriore optional: un proiettore posizionato a breve distanza che permette di incorporare e trasmettere sullo schermo contenuti digitali e multimediali in 3D, in aggiunta anche due altoparlanti. In questo modo le immagine prodotte sulla lavagna hanno la possibilità di trasformarsi da semplici tratti relegati ad una dimensione ad immagini tridimensionali.

Tra il vecchio e il nuovo c’è un gap monetario di circa 800 euro (dagli indicativi 1000 di una buona lavagna vecchio stile ai 1790 dei nuovi prodotti della Smart); tuttavia gli esperti sostengono che queste nuove tecnologie, pur avendo prezzi notevolmente superiori ai vecchi metodi didattici, nel lungo termine permetteranno alle scuole di ridurre il budget e le spese scolastiche.

Questi nuovi apparecchi sono la risposta all’annoso discorso, ormai da tempo in voga, riguardo il lento ma graduale declino della didattica, da forme di studio e apprendimento più severe ed intense e, di conseguenza, maggiormente efficaci, alle trasformazioni subite dall’apparato scolastico un po’ in tutti i paesi industrializzati, dove le regole del mercato hanno contribuito a far abbassare il livello medio di acculturazione e preparazione dello studente. Se da un lato questo declino era stato connesso alle riforme nel sistema scolastico e alla volontà di attirare a scuola un maggior numero possibile di studenti, sacrificando di conseguenza la qualità dell’istruzione, o alla minore capacità delle nuove leve di giovani di concentrarsi nello studio, in alcuni campi si sosteneva che bisognasse non tanto attuare un ritorno al passato, quanto trasformare la nuova didattica modellandola sulle esigenze e capacità dei nuovi studenti. Se, infatti, il ragazzo è abituato a stare al computer e a confrontarsi con una realtà sempre più lontana dal cartaceo e dal ‘tenere la testa chinata su un libro’, di conseguenza una scuola che utilizza nuovi metodi più adatti alle recenti trasformazioni culturali e tecnologiche sarà in grado di stimolare maggiormente lo studente nello studio. Una scuola, insomma, in grado di parlare ed esprimersi utilizzando lo stesso linguaggio dei suoi alunni.