La CGIL in piazza a Roma

Come forse cari amici ben saprete, oggi 27 novembre si svolge a Roma una importante manifestazione sindacale nazionale della CGIL dal titolo: “più diritti, più democrazia”.

Oltre 2000 pullman, 13 treni speciali, senza contare chi partirà con mezzi propri si riverseranno sulle strade della capitale formando due cortei che finiranno per convergere in Piazza San Giovanni.
Per chi non sarà lì presente è possibile seguire lo svolgimento dell’evento sul seguente sito: http://www.cgil.it/tv/
Sappiamo tutti che la Cigl è abituata a scendere in piazza, ma di certo questa data è particolare e rimarrà nella mente del nuovo segretario Susanna Camusso, alle prese con il primo discorso in veste di leader dell’organizzazione sindacale, il primo vero incontro di piazza dopo l’era Epifani.
Sarà un banco di prova, in un periodo delicato sotto tanti punti di vista, non ultimo da quello sindacale.
La Cgil se ben ci pensate ha dimostrato in certi casi di fare addirittura le veci dell’opposizione politica quando quest’ultima non è stata in grado di farsi sentire. Questo sindacato, grazie alle lotte delle sigle di categoria come la Fiom sta sempre più assumendo caratteristiche peculiari che la contraddistinguono dagli altri sindacati. La Cgil, che piaccia o meno in questo periodo non scende a compromessi e proprio per questo è una sigla che ora più che mai, o si ama o si odia.
Ci sarebbero mille motivi possibili per manifestare, ma veniamo ora brevemente a citare alcuni motivi della protesta: anzitutto le pensioni; con la manovra estiva il governo ha di nuovo colpito il sistema pensionistico. Tra le varie misure adottate si è proceduto ad aumentare per tutti l’età pensionabile con l’istituzione della finestra cosiddetta “mobile” di 12 mesi, applicabile anche a coloro che hanno maturato 40 anni di contributi.
Come poi dimenticare i tagli alla spesa sociale ed in particolare all’istruzione e alla sanità? Ma non solo; tagli ai fondi per lo spettacolo per i quali già da alcuni giorni dagli addetti al settore sono in agitazione. Tagli, tagli tagli e riduzione delle garanzie, erosione dei diritti conquistati con anni di battaglie. Questa è la politica economica e sociale del centrodestra.
Situazioni sempre più critiche stanno vivendo molti lavoratori che si trovano oggi in cassa integrazione o mobilità; disoccupati, precari, giovani senza speranze di costruirsi un futuro, tutti si ritrovano a fare i conti con l’inettitudine di questo esecutivo. Molti di loro saranno presenti a Roma per dimostrare la propria insofferenza.
Ecco, di queste problematiche e di altre che sono sotto gli occhi di tutti e che ometto di citare dovrebbero farsene carico tutti i sindacati confederali senza distinzione di sorta; oggi sarebbe quantomai fondamentale ricercare in modo vero l’unità sindacale.
Oggi non si può più rimandare una collaborazione che sia davvero capace di rafforzare la difesa dei diritti accompagnati dalla conquista di nuove prerogative.
Ora è il momento, anche perché a breve non sarà più possibile per il governo Berlusconi evitare di fare i conti con le crescenti proteste di quella che poco alla volta da piccola e rumorosa minoranza si sta trasformando in maggioranza assoluta dei cittadini italiani.